
Mi confondo al pensiero che ci siano punti sparsi in questo deserto verde, solcato da rigagnoli d'acqua gelata dove si abbeverano le pecore, in cui l'uomo non ha mai poggiato piede. Penso a corso Vittorio Emanuele, in un giorno di saldi e il mondo mi sbatte in faccia l'assurda evidenza che l'"Umanità", con la U maiuscola, è qualcosa che non esiste.

Le nuvole basse schiacciano le montagne, la strada polverosa e le nostre esistenze verso il basso.Ogni tanto, all'orizzonte, si intuisce che sotto questa coperta grigia, il cielo è ancora azzurro.Una coppia di viaggiatori tedeschi in bicicletta, alla nostra sinistra, guarda ossessivamente la cartina, percorrendo con il dito una specie di percorso in questo nulla. Riescono solo a farci sentire tutti più sperduti e soli.Mi guardo intorno, in preda a un brivido, convinto di trovare un finestrino aperto, per rendermi finalmente conto che non arrivo a capire da dove arrivi, questo freddo.L'islanda è talmente vuota che c'è spazio anche per un po' di paura.





