Icelandic Tale#24 - Bat-Fab!

Da Mapo
(segue da http://selinunte.blogspot.it/2013/08/icelandic-tale23-imprevedibile.html)
Dicono che l'Islanda sia uno dei paesi più sicuri del mondo, una nazione pressoché esente dalla criminalità.Un posto abitato da gente benestante e pacifica, che si ferma a tre metri dalle strisce pedonali, in cui si può fare l'autostop impuniti senza correre il rischio di essere fatti a pezzetti e gettati in un vulcano e i poliziotti girano senza armi al seguito.
E' scritto sulla guida, quindi sarà vero per forza!
Il punto è: perché? Sociologi di ogni dove hanno formulato negli ultimi decenni varie possibili risposte all'annosa questione:
- Perché gli islandesi sono pochi e quindi, tutto sommato, è più difficile pestarsi i piedi a vicenda? Possibile- Perché come tutti i paesi nordici anche l'Islanda é un posto ordinato e funzionale dove i nervi stanno saldi più facilmente? Questo è poco ma sicuro- Perché il freddo e il buio sono sufficienti a tenere la gente in casa invece che per la strada a cacciarsi nei guai? Niente di più facile
Eppure tutto questo non basta: anche dietro l'islandese medio, piccolo borghese e benpensante, autista di SUV mastodontici e mangiatore accanito di squali groenlandesi, si può celare un pericoloso criminale. E allora chi dovrà prendersi cura della popolazione indifesa?

Un valoroso supereroe, senza macchia né paura, in grado di sfidare anche i manigoldi più agguerriti. Munito del suo inseparabile super-mantello blu notte, resistente al fuoco dei vulcani, al ghiaccio delle lagune di iceberg e alle feci degli uccelli di oltre 30 specie diverse (caratteristica che lo rende il paladino di ogni bird-watcher Nord-Europeo), Bat-Fab è in grado di avere la meglio sui suoi avversari anche nelle condizioni climatiche più estreme.

Al primo scorcio di luce eccolo inforcare i suoi Bat-occhiali, mirabili prodigi della scienza che montano lenti portentose, capaci di opporsi agli sparuti raggi solari che fanno capolino attraverso le fitte nubi islandesi.
Fumi di distruzione si alzano nelle lande desolate che si lascia alle spalle al suo passaggio; residui indelebili di fuochi letali, generati dalla combinazione chimica, unica nel suo genere, che costituisce la ricetta segreta dal suo alito pestilenziale.

Un cannone a tracolla, all'apparenza indistinguibile da una normale macchina fotografica,
il piglio coraggioso di un impavido condottiero in grado di lottare a mani nude contro i geyser più agguerriti,

la straordinaria fotogenicità,

e la destrezza che lo accompagna nello scalare vette innevate senza l'ausilio degli arti superiori
lo rendono un avversario pressoché invincibile, coraggioso nello scagliarsi contro i nemici più spaventosi, siano essi francesi in comitiva accampati nella cucina comune del campeggio, volatili dal becco aguzzo usciti da un film di Hitchcock o zelanti sessantacinquenni alla guida di autobus turistici troppo puntuali.
Impavido, si è detto, ma non certo un folle Don Chisciotte, il nostro amato supereroe è in grado di all'occorrenza anche di rendersi invisibile pur di scongiurare il pericolo per lui più grande, mirabolante antidoto alla sua potenza, kriptonite nostrana: portare zaini pesanti.
Mai mistero più grande fu scritto dell'identità segreta di questo supereroe dei giorni nostri, sottopeso e canterino, vorace ed assonnato, in grado di attraversare continenti con il pollice alzato e di cibarsi di tonno in scatola per intere ere geologiche.

Chi si nasconderà dietro il mantello blu di Bat-Fab?

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