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[IDEA RICICLO] Recuperare i maglioni divorati dalle tarme...Infletriamoli!

Da Laviniacreativita
Come vi avevo scritto nel mio post precedente una delle tecniche per liberarsi dalle larve di tarme dai maglioni e´ sottoporre gli stessi ad alte temperature per prolungati lassi di tempo (almeno mezzora).
Se avete un maglione mangiato dalla tarme, talmente mangiato che non e´ recuperabile rammendandolo (non sembra ma sono molto voraci questi esserini) una soluzione per recuperarlo potrebbe essere quella di infeltrirlo!
Procedimento di per se´ semplice, perche´ a chi non e´ successo involontariamente di infeltrire un maglione? Ritrovarsi con l´amara sorpresa di avere un maglione ristretto e che sembra piu´ un cappotto che altro ormai?
La lana si infeltrisce quando, a temperature elevate come 50 o 60 gradi, le sue fibre vengono energicamente agitate.
Per questo maglioni e capi in lana si possono facilmente infeltrire in lavatrice, aggiungendo due cucchiai di detersivo per i piatti invece del classico detersivo per il bucato (mi raccomando non troppo perche´ fa molta schiuma!) e scegliendo un programma completo e ad alta rotazione del cestello.
Logicamente si possono infeltrire solo capi in lana al 100%, che sono poi quelli che le amiche tarme divorano voracemente.
Quindi eccovi un´idea per riutilizzare e dare nuova vita a quei maglioni che sembrano ormai rovinati, ricordatevi pero´ che prima di infeltrirli dovrete eliminare bottoni, cerniere, si consiglia anche di tagliare via le maniche, i colli alti, eventuali tasche...piu´ il capo da infeltrire e´ ¨piano¨ migliore sara´ il risultato finale!
Il primo capo mangiato dalle tarme che ho sottoposto a questo trattamento e´ stato un vestito di lana al 100%, le cui fibre erano composte da filati singoli e sottili di varia tipologia e colore...disfarlo sarebbe stato probabilmente impossibile e rammendarlo altrettanto; il suo destino sarebbe stato il bidone!
Superando le prime titubanze sul mettere il detersivo per i piatti dentro la lavatrice (¨ma andra´ bene? non rovinera´ la lavatrice? non fara´ troppa schiuma?¨) ho messo il capo in lavatrice, selezionato il programma ¨degli scuri¨ (circa un´ora), temeperatura a 60ºC, e giri del cestello quasi massimi.
Finito il primo lavaggio il capo era si infeltrito (non si vedeva piu´ la differenza tra una maglia e l´altra) ma non aveva quello spessore e quella consistenza tipica della lana cotta.
Cosi´ al primo bucato di capi scuri ho buttato dentro anche quello che rimaneva del vestito di lana (questa volta il lavaggio e´ stato un normale lavaggio a 30ºC, con detersivo e ammorbidente), dopo questo secondo lavaggio avevo ottenuto proprio cio´ che volevo.
Infeltrire come vedete e´ molto semplice e richiede anche poco impegno, la lana cotta che si ottiene poi ha il pregio di essere facilmente lavorabile (si taglia e si cuce senza problemi) e cosi´ si puo´ recuperare un capo che in altri tempi e in altri momenti probabilmente abbiamo buttato!
Tenete presente che il capo infeltrito sara´ circa un terzo in meno del capo di partenza, poiche´ il compattamento delle fibre si traduce in una riduzione di superficie.
[IDEA RICICLO] Recuperare i maglioni divorati dalle tarme...Infletriamoli!
...E cosi´ ho ottenuto la materia prima per fare la borsa di cui vi stavo parlando in questo post!
Un´ultima nota tecnica: il termire corretto di questo procedimento e´ follatura (fulling in lingua inglese) poiche´ con infeltrire si intende il processo con cui si rende feltro lana non lavorata, come ad esempio la lana pettinata o la lana cardata.

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