Il gelato è sinonimo di estate e l’estate è sinonimo di spensieratezza, ma anche il gelato è sinonimo di spensieratezza, di leggerezza e di piacere, così come l’estate è legata al piacere ed alla leggerezza.
Un vero cortocircuito sinestetico che è tale da quando i consumi sono diventati di massa e l’estate è diventato un prodotto di consumo.
Come per il Natale la cultura dell’estate è sinonimo di consumo e marketing; dai piaceri del calore domestico, tipicamente della motivazione al regalo natalizio, il tempo dei brand vira ai piaceri edonistici del calore insopportabile fonte di amore/odio e motivatore dell’evasione.Il gelato è dunque un metaprodotto, come per l’auto, dentro ed attraverso ad esso si possono veicolare cose diverse dalla sua funzione e forma.
E’ un alibi di socializzazione, condivide il gusto, la ricerca di freschezza, la libidine ed il tempo di slappamento, un gelato non lo si mangia, non lo si beve, lo si accarezza, è un format di segnali preculturali.
Dentro c’è la familiarità, l’intimità, l’amicizia, si consuma il gelato con le persone giuste, mentre ci si può ubriacare anche con gli sconosciuti, anzi è proprio con uno sconosciuto che vien voglia di bere per poter sostenere la loro insostenibilità.
Il tempo del gelato è un percorso meditativo ed è la concessione alla lentezza ed all’ozio.
Estate e gelato sono lo spazio in cui si autocontengono a vicenda, l’uno riferimento dell’altro e singola declinazione della gioia di vivere.
Tutto questo per dire che il gelato è un veicolo socializzante e un veicolo di concetti positivi, gratificanti e corretti.
Quindi un ottimo ambasciatore per predisporre gli animi alla solidarietà ed alla generosità: vuoi assaggiare? è buonissimo…
Una buona idea non poteva che partire da chi vede la gioia sul viso di chi compra i loro prodotti.
Due signori americani, Ben Cohen e Jerry Greenfield, si inventarono il gelato equo e solidare e diventarono Ben & Jerry’s, una multinazionale del gelato che ha però una base etica consolidata.
Infatti la Fairtrade Foundation è la sua emanazione sociale dentro alla quale finiscono parte degli utili societari per iniziative come quella della Buona Idea, centinaia di organizzazioni italiane ognuna con una propria buona idea di solidarietà e sostegno per la quale gli slappatori di gelati possono votarla e cercare di far vincere il montepremi messo a disposizione dalla Fondazione.
Per mettere l’acquolina in bocca, metodo molto socializzante per far consumare cose buone, a più persone solidali, Ben & Jerry’s hanno creato degli snodi social mediatici nei punti strategici, Facebook, Twitter e Fourquare, e con i checkin di quest’ultimo spesso si gustano gelati gratis, valore aggiunto del mobile marketing.
Parlando di gelati, per chi è di Torino come me, non posso non segnalare il gelato più buono del mondo, Grom.
Nella fan page gli utenti fanno a gare nel segnalare le aperture di nuove gelaterie del circuito.
Ed è una gara nel dare l’opportunità a persone che neppure si conoscono di condividere l’esotericità del piacere e del peccato, perchè chi segnala un prodotto che ama e di cui ha avuto esperienza diretta fa sua la reputazione del marchio e si sente valorizzato egli stesso dal metaprodotto.
Magie del gelato, dell’estate e dell’onestà aziendale.