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Dieci cani per un sogno,
Varigas François, Castelvecchi
Il 28 aprile 1982 François Varigas parte da Frobisher Bay, nell’isola di Baffin, per una traversata del Grande Nord canadese, che si concluderà dopo un anno a Dawson City, al confine tra lo Yukon e l’Alaska. Porta con sé solo lo stretto indi
spensabile – una tenda e poche altre cose – e viaggia su una slitta trainata da una muta di cani da lui personalmente allevati e addestrati. Scritto con l’aiuto del giornalista Jean-François Chaigneau, “Dieci cani per un sogno” è la rievocazione di quell’avventura memorabile: una corsa massacrante, lunga settemila chilometri, in mezzo ai ghiacci e alle tormente, sfidando il gelo, la fame e gli animali selvatici; e superando momenti terribili in cui la morte sembrava l’unica via di fuga da solitudine e disperazione. Alla fine, il temerario esploratore francese avrà stabilito una serie impressionante di primati: l’attraversamento completo dell’isola di Baffin, la traversata della regione artica in inverno, la prima spedizione in solitaria con un equipaggio di cani, il record di distanza coperta in un solo anno e la prima esplorazione tra foresta boreale e tundra artica. Varigas, grande lettore di Jack London, racconta la storia vera di un’impresa estrema e commovente, vissuta con l’unico ma inestimabile conforto dell’affetto dei suoi cani.
I vagabondi delle nevi
Sciamplicotti Alberto, Alpine studio
Creta, l’isola di Minosse e del labirinto del Minotauro, l’isola dove fu nascosto Zeus per sfuggire all’antropofogia di suo padre. Iran, il paese di Sherazade e de “Le mille e una notte”, delle carovaniere, del petrolio, dei Pahlavi e della rivoluzione islamica. Karakorum, il Pakistan e il fascino delle montagne più alte della terra e le tracce dei grandi esploratori del passato. Luoghi differenti che sembrerebbero non avere nulla in comune, ma dove invece il tramite è dato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare il mondo con ai piedi un paio di sci. Così l’isola di Creta viene attraversata in inverno seguendo i sentieri più segreti e colmi di neve della catena dei Lefka Ori e del Monte Ida, l’Iran scoperto attraverso i nomadi backthiari e gli inaccessibili Monti Zagros, il Karakorum vissuto fra i ghiacciai dell’Hispar e del Biafo inseguendo il sogno del viaggio perfetto, quello che non ha mai fine. Vagabondare fra le nevi del mondo trova così il suo senso in quella ricerca che non ha mai termine, generata dalla curiosità, quella voglia di vedere e scoprire il diverso e il differente che in fin dei conti è l’unica via che può permettere a ognuno di noi di svelare i lati più nascosti e personali dell’essere umano.