Ecco qui il perchè quando i sarti cinquinano della roba, pezzi e strisce della roba che gli portano a cucire, si dice che fan bandiera. C’era una volta un sarto in un paese, che quando gli portavano i tagli per i lavori, pigliava le misure e poi diceva:
«Sì sì, sta bene! Mettete pure lì la roba, chè ci penso io».
Lucca – Passeggiata domenicale in piazza Napoleone dal lato del Palazzo pubblico – Foto tratta da “Come eravamo-Lucca” – Ed. Il Tirreno
Quando poi il bottegaio era ito via, andava di là e ce ne staccava un bel pezzo, e poi guardava se il resto era assai per le misure che aveva preso. Se il vestito ci riusciva, sta ben per appunto, e non era nulla; se poi non ci veniva più, metteva la roba da parte, e quando tornava il padrone diceva: «Sapete, la roba non arriva; abbiate pazienza, non è assai».
E sempre faceva così. Ora eccoti che questo sarto si mise a letto, e andò all’olio santo. Si confessò, ma tutti non li volle dire; le striscie di panno rubate le aveva lasciate addietro. Quando il prete fu uscito di camera, lui ti scorge là in un canto quella personaccia che ghignava e gli mostrava una bandiera di tanti colori. Questa bandiera era fatta di quei pezzi che il sarto aveva preso agli altri. Si spaventò l’omo che capì subito la faccenda, e cominciò a tremare come una vergola. Richiamò il prete e gli raccontò ogni cosa per filo e per segno; si pentì, ebbe l’assoluzione, e il diavolo scomparve.
Però quell’uomo non morì, si vede non era la su’ ora, ma guarì, e poi riscese in bottega. La paura di Brucino non gli era anco passata, ma aveva il vizio tanto incarognito nelle ossa, che quando cominciò a rivedere le pezzate della stoffa, si sentiva consumar dentro dalla bramosia di farci il solito strappo. Però se ne asteneva; anzi per ricordarsene meglio disse a un ragazzetto, che teneva lì a imparare:
«Senti, bimbo, se qualche volta tu mi vedessi lì lì per tagliare qualche striscia alle pezzate, mi devi avvisar subito; devi dire solamente: — Padron, bandiera! — che intendo io».
Tre o quattro giorni dopo, eccoti un uomo con un bel rotolo di certa roba fina che insino allora non se n’era vista di compagna; dette gli ordini di quello che voleva; lasciò il rotolo, e se ne andò. Come fu ito via, il padrone spiegò la pezzata e gli riempiva l’occhio che era una bellezza, e gli venne la tentazione tanto soda che agguanta le forbici e stava per tagliare.
Il ragazzo se ne accorge e gli dice:
«Padron, bandiera!»
«Di questa non ce n’era!» risponde il padrone, e zìcchete! ne stacca un bellissimo pezzo e lo mette in cantera. «Tanto all’inferno ci ho a ir per altro!» avrà detto fra sè.
Dice pur bene il proverbio:
Chi d’un vizio vuol guarire
Preghi Dio di non l’avere.
E poi le malattie non fanno mica migliorare.
Nè malattia nè prigion
Fece mai l’uomo buon.
( Idelfonso Nieri, Padron, bandiera!, racconto tratto da “Cento racconti popolari lucchesi”, 1908 )