Da Corriere.it – I ricercatori hanno comparato il Dna di migliaia di pazienti interessati dalla patologia con quello di pazienti sani
Individuare tutte le «aree genetiche» responsabili dell’artrite reumatoide: era l’obiettivo di un’equipe internazionale di studiosi, che ha analizzato il Dna di trentamila persone, costruendo una «mappa» di alcune porzioni del Dna di pazienti colpiti dalla malattia, paragonando i dati raccolti a quelli relativi a un gruppo di controllo.
LA RICERCA – Lo studio pubblicato su Nature, il più ampio mai realizzato sulle origini genetiche dell’artrite reumatoide, ha individuato 42 aree “colpevoli” dell’insorgere della malattia, prendendo in esame una popolazione sia asiatica che europea. Gli studiosi hanno analizzato più di 10 milioni di marker genetici provenienti da un campione di 29.880 pazienti con diagnosi di artrite reumatoide e hanno comparato i risultati ottenuti con il quadro genetico di 73.758 persone sane. L’obiettivo, come sottolinea Robert Plenge della Harvard Medical School, alla guida della ricerca, è utilizzare la genetica per sviluppare nuovi farmaci mirati in grado di compensare gli effetti delle varianti individuate. Un approccio che potrebbe rivelarsi vincente non solo nel caso dell’artrite reumatoide, ma anche per malattie coronariche, il diabete o l’Alzheimer.
LA MALATTIA – L’artrite reumatoide è una patologia cronica progressiva di origine autoimmune. Sempre più diffusa, colpisce soprattutto le donne (con un picco nell’età adolescenziale e tra i 60 e 70 anni): danneggia la membrana sinoviale delle articolazioni che aumenta di volume, dando origine al panno sinoviale, che invade la cartilagine, provocandone l’erosione e la graduale distruzione. Non esiste una cura e i trattamenti in uso causano spesso effetti collaterali nel sistema immunitario. Riconoscere tempestivamente la malattia attraverso una diagnosi precoce è la vera arma per combatterla.