Già 3500 anni fa, alcuni medici egizi praticavano le irrigazioni del colon, probabilmente con acqua, utilizzando zucche provviste di un tubo ricavato da piante perenni. L'irrigazione dell'intestino ha quindi probabilmente la stessa età dell'agopuntura e veniva usata dagli specialisti di molti popoli “civilizzati” di allora per la cura di varie malattie. L'antica testimonianza ci perviene dalla citazione ritrovata nel papiro di Ebers, un documento egizio dedicato alla scienza medica e risalente al 1500 a. C. Questa pratica non comporta rischi; infatti far scorrere l'acqua nel colon, che non è sterile, non provoca alcun inconveniente, e i lavaggi non danneggiano la flora intestinale, come fanno invece alcuni farmaci tra cui gli antibiotici.
L'intestino crasso (chiamato anche grosso intestino o colon) ha la stessa funzione dei reni, della pelle e dei polmoni, cioè favorisce l'eliminazione delle tossine dall'organismo. Un'alterazione delle sue funzioni – è il caso della stitichezza – può far sì che le sue pareti si ricoprano gradualmente di residui di feci, accumulati in mesi e in anni di ristagno intestinale. In questo modo il lume intestinale può presentare occlusioni parziali e senza dubbio alterazione della peristalsi, con un ulteriore aggravamento in questo caso della stipsi. Il processo negativo va avanti, e il colon non compie più in modo adeguato la funzione di eliminazione delle scorie. Si determina quindi un accumulo di tossine che ristagnano nell'intestino.
Spesso queste sono riversate nel letto ematico e aggravano così l'impegno degli altri organi escretori e cioè il fegato, i reni, la pelle e il sistema linfatico. Un altro effetto negativo è l'insorgere di micosi intestinali di varia natura, che portano a fenomeni di fermentazione e putrefazione intestinale, con il conseguente meteorismo, e a un peggioramento del processo di autointossicazione.
Oggi la maggior parte delle persone soffre di disbiosi, vale a dire di una cattiva convivenza tra uomo e batteri intestinali, causata dall'uso di alimenti sterilizzati e denaturati, dall'inquinamento ambientale e dall'abuso di medicinali. Le conseguenze sono: perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività e attacchi di panico. Infezioni, infiammazioni, poliartrite, problemi al cuoio capelluto, acne, psoriasi e altre affezioni della pelle, cellulite, edemi degli arti inferiori, disturbi mestruali, insonnia, cefalea, asma, micosi intestinali, allergie, debolezza del sistema immunitario e molti altri disturbi vengono attribuiti oggi al malfunzionamento dell'ultima parte dell'apparato digerente. Una grossa fetta della popolazione mondiale soffre di costipazione a causa di un modo di mangiare che si protrae nel tempo, e il ricorso a lassativi sempre più potenti determina la distruzione della mucosa intestinale.
L'idrocolonterapia rimuove in modo efficace le feci stagnanti e i germi putrefattivi dalle pareti intestinali, rendendo possibile l'eliminazione di quei sintomi che direttamente o indirettamente dipendono dal malfunzionamento dell'intestino.
Questa pratica viene eseguita con l'ausilio di uno speciale apparecchio che, attraverso una cannula rettale peraltro indolore, regola l'afflusso dell'acqua nei visceri del paziente, coricato in posizione supina. Il trattamento viene accompagnato da un leggero massaggio intestinale a opera del terapeuta, per facilitare l'eliminazione delle scorie e favorire il rilassamento del paziente. Viene raggiunto così anche il colon ascendente, cosa che non riesce con un normale clistere.
Cicli di due sedute annuali sono sufficienti a scopo salutistico, mentre cicli più lunghi sono previsti ovviamente in relazione alle diverse patologie. Inoltre la metodica assicura in genere un notevole beneficio a tutto l'organismo, con il miglioramento delle funzioni renali, epatiche e senz'altro della pelle, che appare più fresca e luminosa: si attenuano l'acne, le dermatiti e dermatosi e soprattutto le forme cellulitiche. Vengono allontanate le scorie tossiche che altrimenti verrebbero assorbite dalle pareti intestinali. Un ulteriore impiego dell'idrocolonterapia si ha prima e dopo gli interventi chirurgici e nella preparazione alle indagini diagnostiche del colon stesso, il cui lavaggio è anche importante come prevenzione degli stati precancerosi e cancerosi, spesso favoriti dall'accumulo di tossine nell'intestino.
In sintesi: l'esecuzione dell'idrocolonterapia
Il paziente si posiziona sul dorso e resta in relax per il tempo del trattamento, che dura dai 45 ai 60 minuti. La pratica non è fastidiosa: attraverso un sondino di plastica morbida e flessibile l'acqua scorre nel colon a una temperatura che viene regolata dall'operatore.
L'idrocolonterapia permette una completa e intensiva pulizia del grosso intestino, cosa che non era possibile prima dell'avvento di questa tecnica, non provoca né dolori né spasmi e viene ben accolta da chi vi si sottopone. Il sistema a circuito chiuso previene l'insorgere di spiacevoli manifestazioni, come ad esempio cattivi odori.
L'ICT consente un delicato ma soprattutto completo lavaggio di tutto il colon, detto anche profondo perché raggiunge addirittura il cieco. Questo è possibile poiché, mediante il sistema chiuso, l'acqua con un'adeguata pressione viene immessa nel colon, e dopo averlo percorso in andata e ritorno confluisce nello scarico insieme al contenuto intestinale da essa rimosso. Non si ha così ristagno di acqua nell'intestino poiché essa circola, quindi la quantità immessa è uguale a quella emessa a parità di tempo.
Un'altra possibilità offerta dall'apparecchio all'operatore è di bloccare l'uscita dell'acqua appena immessa nel colon, tramite l'azione di una manopola. Questa è una delle tecniche che consente di aumentare la quantità di acqua all'interno del colon; la cosa importante è che si verifica un contemporaneo innalzamento della pressione dentro l'intero intestino crasso e non solamente al livello di aree limitate come il retto e semmai il sigma, come avviene con un comune clistere.
All'aumento della pressione segue poi uno svuotamento rapido, con un rilassamento delle pareti del colon dovuto al diminuire della pressione interna con la riapertura della manopola. L'operatore quindi, chiudendo l'apposita manopola, blocca l'uscita dell'acqua immessa nel colon e poi, dopo un certo tempo, peraltro mai lungo, la riapre e l'acqua defluisce nuovamente dal colon verso lo scarico.
Il medico può esercitare anche un massaggio, per favorire il rilassamento e il flusso dell'acqua nel colon.
Dopo queste manovre si ristabilisce a livello dell'intestino crasso, a manopola aperta, la normale circolazione di entrata e di uscita dell'acqua, nel modo anzi detto.
La ricaduta di tutto ciò è importante quanto a efficacia terapeutica, poiché quest'azione favorisce l'espulsione delle feci ristagnanti, delle tossine interne e della flora intestinale patogena. Inoltre la stimolazione delle pareti dei visceri si traduce in un incremento della peristalsi. Si genera così una benefica attività pulsatile che conduce a una ginnastica del colon, di cui si è parlato più sopra.
Il colon si attiva quindi maggiormente con grande beneficio di tutti i foglietti anatomici che lo costituiscono, stimolati dall'aumento di irrorazione sanguigna. Questo processo favorisce il ricambio di ossigeno a livello cellulare e una migliore eliminazione dei prodotti di rifiuto del metabolismo: i cataboliti cellulari.
L'incremento della peristalsi e del microcircolo a livello del grosso intestino sono favoriti anche da un'altra azione consentita dall'apparecchio.
L'operatore, azionando una seconda apposita manopola, ha la possibilità di variare la temperatura dell'acqua che durante la terapia pervade il colon del paziente. Si passa così rapidamente dal caldo al freddo.
Il medico può esercitare anche un massaggio che favorisce il rilassamento e il flusso d'ingresso nel colon dell'acqua. Anche questa seconda azione provoca un'attivazione della peristalsi, mediante una contrazione (freddo) e poi dilatazione (caldo) delle sue pareti, soprattutto a opera del foglietto muscolare, che a sua volta ne risulta tonificato.
La cultura, l'esperienza del medico e la sua visione olistica sono importanti per l'utilizzo adeguato dei dispositivi impiegati, al fine dell'ottenimento degli indubbi vantaggi per la salute di chi si sottopone a questa pratica.
Inoltre sarà il medico olistico a prescrivere un'eventuale terapia e a indicare l'idoneo stile di vita al paziente. L'ICT permette così una completa e intensiva pulizia del colon non altrimenti possibile. L'effetto diluente dell'acqua, purificata da filtri speciali, e la stimolazione che si ottiene mettono l'intestino in condizioni di riattivarsi e di rimuovere il contenuto stagnante.
Tale pulizia infine rivitalizza l'ambiente interno del colon e favorisce la crescita della flora batterica eubiotica, cioè la flora sana.
L'ict, il più avanzato sistema di depurazione dei tessuti
Durante le sedute di idrocolonterapia si può assistere all'espulsione dal colon di tracce di vari alimenti non completamente digeriti e che il paziente asserisce di aver mangiato molto tempo prima.
Sono esperienze che il medico fa con una certa frequenza; qui riporto il caso di una persona che in una seduta aveva eliminato degli acini d'uva. Ebbene, questa poi mi disse di non averne mangiati da almeno nove mesi. Ho visto uscire popcorn dall'intestino di persone che non ne consumavano da tre anni.
Qual'è la spiegazione di questa stasi a livello del colon di parti di alimenti non completamente digeriti? Questi residui alimentari vengono accumulati, con i materiali tossici, nelle membrane mucose delle anse intestinali. Ho verificato che per coloro che hanno l'asma sarà di aiuto un intenso programma depurativo. In chi soffre di artrite ho notato progressi già nei primi 10 giorni.
Un altro caso che mi impressionò molto fu quello di un uomo di circa 50 anni che venne a praticare l'ICT per una forte stipsi. Dopo alcune sedute (circa 6) mi disse che aveva fatto le analisi del sangue e con sua sorpresa e felicità aveva riscontrato un drastico calo dei valori di trigliceridi e colesterolo.
Noi tutti abbiamo un intestino in disordine e quindi dobbiamo correggere i vecchi errori e imparare a prenderci cura di esso. Pulizia, disintossicazione ed eliminazione sono parole che noi tutti conosciamo, ma che raramente usiamo in questo contesto. Credo che i vari programmi sviluppati per la cura dell'intestino e per la sua pulizia non possano prescindere dall'idrocolonterapia, che va messa alla base del programma stesso, poiché un vero processo di pulizia e di drenaggio dell'organismo deve raggiungere ogni cellula organica. In generale possiamo dire che il sangue che circola in ogni organo è puro nella misura in cui lo sono i nostri visceri; se questi sono sporchi le tossine che passano nel sangue contaminano poi tutto l'organismo. Per una corretta disintossicazione dobbiamo quindi iniziare da una corretta pulizia intestinale.
Tuttavia la gente non parla volentieri di argomenti di questo genere, che al contrario dovrebbero essere tema di conferenze pubbliche, perché molti necessitano di un aiuto e non c'è nulla di cui vergognarsi nel parlarne. Questo apparato è semplicemente una parte del nostro corpo e la sua cura deve essere inclusa in un programma completo per il benessere.
L'azione intestinale è uno dei risultati finali del metabolismo, insieme all'eliminazione delle cellule danneggiate, al ricambio tessutale, alla fermentazione e alla putrefazione dei residui del cibo.
Tutto ciò è reso più difficile da un colon pigro. Tale organo ha una struttura muscolare che fa avanzare il materiale tossico mediante il movimento peristaltico, che può essere favorito e riattivato solo con l'apparecchiatura che il medico usa nell'idrocolonterapia. Tecnicamente il medico procede, nell'ambito della seduta, a variare alcune volte la temperatura dell'acqua che irriga il colon, passando repentinamente (viene usata un'apposita manopola) dal caldo al freddo e viceversa in modo che la struttura muscolare, che fa parte dei vari foglietti che formano il colon, si contragga e si rilassi. Il colon viene così sottoposto a una ginnastica grazie alla quale si ha un potenziamento del suo tessuto muscolare, facilitando la peristalsi. Tutto ciò favorirà un corretto processo di eliminazione delle sostanze di scarto, evitando quindi il loro pericoloso ristagno a livello intestinale, causa come si è visto di tanti mali.
IN SINTESI: VANTAGGI E CONTROINDICAZIONI
• Aumenta l'assimilazione dei nutrienti.
• Elimina i parassiti che possono accedere al sistema nervoso e proliferare.
• Migliora le funzioni epatiche, renali e lo stato della pelle.
• Rafforza il sistema immunitario.
• Agisce sulle principali patologie legate all'accumulo di tossine nel tessuto connettivale.
Indicazioni. Stipsi, meteorismo, alitosi, colon irritabile, diverticolite, parassitosi, micosi intestinali (candida), colon atonico, prostatite, cistite cronica, diabete, obesità, cellulite, malattie della pelle, psoriasi, asma bronchiale, allergie, intolleranze alimentari, caduta dei capelli, autointossicazione, astenia, depressione, deficit della concentrazione, cefalee, artrite, artrosi; è consigliato come supporto nelle diete e in ambito geriatrico, come preparazione per uno studio diagnostico, preparazione prima di un intervento chirurgico, rieducazione del transito intestinale.
Controindicazioni. Colite ulcerosa in fase attiva, morbo di Crohn in fase acuta, chirurgia recente del colon e del retto, carcinoma evoluto del colon e del retto, gravidanza.
Tratto dal libro "Idrocolonterapia. Ripulire l'intestino per migliorare la salute"
Magazine Salute e Benessere
Idrocolonterapia: il lavaggio profondo dell’intestino
Creato il 05 giugno 2015 da Informasalus @informasalusPossono interessarti anche questi articoli :
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