Ciao Antonio, uomo del silenzio, è morto il papà di Elisa.
E’ come se quel giorno fosse sparito anche lui. E’ come se anche lui fosse stato inghiottito da quel silenzio che per venti anni ha avvolto la scomparsa di Elisa.
Antonio se ne è andato così, come ha vissuto da quel maledetto 12 settembre 1993 in poi, in silenzio e nel nascondimento.
Lui lo ha sempre saputo che Elisa era stata uccisa, ne è sempre stato certo, sin dal primo momento, da quando disse ai suoi familiari “fate pure voi, ma io farei a modo mio”.
Il ritrovamento di Elisa è stato per lui semplicemente la conferma di quella verità che lo ha sempre accompagnato.
Chissà quante volte ha pianto in silenzio, chissà quante volte ha scritto il nome di Elisa sulle pagine di quei cruciverba che accompagnavano le sue giornate.
E c’è da scommetterci che la dolorosa vicenda della figlia per lui ha costituito il cruciverba più chiaro e più semplice della sua vita. C’è da scommetterci che lui ha avuto chiaro, sin dall’inizio, i nomi del carnefice con le mani sporche e degli innumerevoli carnefici dalle mani pulite.
Ma ha tenuto tutto per sé, anche quando, non visto da nessuno, si appartava vicino al cancello di quella chiesa che per l’ultima volta ha visto Elisa in vita.
Ciao Antonio, ci hai dato lezioni di silenzio in questo mondo che grida e lezioni di coerenza in questo mondo dove troppo spesso potenti e servi dei potenti si vendono per un piatto di lenticchie.
Ciao Antonio, abbracciaci Elisa.
Don Marcello Cozzi