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Ieri, verso sera, gli elettori leghisti si sono resi conto che nell'ampolla di Umberto non c'è l'acqua del Po, ma olio di ricino.

Creato il 29 settembre 2011 da Slasch16

Ieri, verso sera, gli elettori leghisti si sono resi conto che nell’ampolla di Umberto non c’è l’acqua del Po, è olio di ricino.In molti ci chiedevamo come la base leghista potesse digerire le continue porcate che fanno a Roma i loro dirigenti rispetto ai proclami che fanno nelle fugaci apparizioni nei ministeri di Monza o nei raduni di Pontida.
Dal federalismo alla secessione, dalla giustizia ed alle ingiurie contro Roma ladrona, nella quale tornano il più velocemente possibile appena finita la polenta. E la presa per il culo alla base.
Ieri in Parlamento hanno avuto la conferma che la digestione dei rospi in quantità industriale che devono ingoiare è possibile grazie al contenuto della famosa ampolla che il capo alza come un ostensorio offrendola da bere ai militanti più focosi.
E’ olio di ricino, lo stesso usato dai fascisti per umiliare chi si opponeva alle sceneggiate del regime, memorabile in proposito la scena di Amarcord, capolavoro di Federico Fellini, quando i camerati obbligano il costruttore edile a berlo sino all’ultima goccia.
Loro hanno scelto, per i loro elettori, una via più soft piccoli sorsi alla volta ma sufficienti a farli ingoiare tutte le porcate che combinano a Roma.
Durante la diretta televisiva dalla Camera  è nata una nuova stella del cabaret, un comico che umilierà tutti i protagonisti passati e  futuri di Zelig, Parla con me, Alighiero Noschese, Walter Chiari e tutti i comici che cinema, teatro e televisione si hanno offerto dal 1936 in poi.
Si chiama Sebastiano Fogliato ed è un deputato della lega che ha preso parola a nome del gruppo in difesa di Romano, il ministro indagato per mafia.
Uno spettacolo dell’assurdo che nemmeno il grande Totò ci ha mai offerto, nemmeno con i suoi memorabili duetti con Peppino.
Solo la scena con il megafono di vota Antonio gli si avvicina ma, Sebastiano è insuperabile.
Chiamato ad esprimersi sulla richiesta di dimissioni del ministro dell’ agricoltura indagato per mafia si ha fornito una serie di cifre sulla produzione di formaggi, pomodori, cavolfiori e carciofi.
Ha parlato degli aiuti della Cee che sono insufficienti, ci ha detto che nel nord Europa fanno lo yogurt con il latte in polvere e che le etichette sulle scatolette  non sono precise come le nostre sulla filiera di produzione.
Insomma ci ha fatto un riepilogo preciso e puntuale di tutta l’agricoltura  italiana, ma soprattutto padana.
Ovviamente non una parola sulle multe delle quote latte.
Un teatro dell’assurdo divertentissimo, pensate che ha fatto ridere tutti, persino i suoi compagni di partito.
Una comicità universale comprensibile a tutti dall’imbecille leghista all’intellettuale.
Il partito che esprime il ministro degli interni che ha combattuto la mafia più di tutti, che da tre anni la padania e tutti i leghisti con un incarico istituzionale citano ad esempio per i risultati acquisiti nella lotta alla malavita organizzata, colui che ha espropriato i meriti di magistrati e forze dell’ordine, ai quali ha tagliato i viveri, e nonostante ciò grazie al loro impegno, alla loro abnegazione e senso del dovere hanno arrestato decine di mafiosi hanno la spudoratezza di prendersi i meriti e donarli al ministro Maroni, rendergli merito di meriti che non ha.
La prova l’hanno fornita con il voto di ieri, confermando che l’ampolla con l’olio di ricino è l’antibiotico giusto per l’elettore leghista.
Se solo il comico Sebastiano Fogliato, deputato della lega, fosse in grado di fare un gradino in più nel mondo dell’avanspettacolo e  capace di fare satira avrebbe potuto dire che la lega salva il ministro dell’ Agricoltura Romano, indagato per appoggio esterno alla mafia,
perchè l’Unione europea non protegge abbastanza con le etichette alimentari la filiera della polenta, dop, prodotta in padania.
Almeno avrebbe aggiunto un minimo di serietà e di rispetto per il ruolo che il Parlamento ha nella nostra Costituzione.  


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