Io sono la morte! Arrivo all’improvviso e porto un regalo che nessuno gradisce!
(Rat-man n.83 – E qualcuno morirà. di Leo Ortolani)
Quando comincio a pedalare, il random del lettore mp3 sceglie Hell Awaits.Partenza impegnativa, dunque.Dopo due ore e dopo aver attraversato tre comuni, smetto di pedalare sulle note di Bjork.Tra lei e gli Slayer, di tutto.Perché non ne potevo più di sentire che è colpa della borsa americana, di quella cinese, di quella italiana, di quella dell’Italmark e di quella ecologica che puzza tremendamente.E poi c’è il mezzo paralizzato, il suo figliolo.Il condannato per resistenza a pubblico ufficiale, il pupo e le troie.
Nel frattempo il partito degli avvocati è partito, oh si che è partito.E aveva ragione Shakespeare(1), sulla categoria mica c’è da scherzare.
Doccia calda.Reazione del sudore.La pedalata non è bastata.Ci vorrebbe una sbronza stasera, forse domani.Dopodomani, sicuramente.Intanto ho scoperto, per caso a dir la verità, l’insetto stecco.Il mio vicino di casa ne sta allevando uno in garage, in una piccola teca in legno che ha costruito lui.Dice che è fragile e si ciba di foglie di rosa o di more.Mi racconta che la sua principale arma di difesa nei confronti dei predatori è quella di “sparire”.Se uno di questi insetti viene attaccato spesso si limita a lasciarsi cadere e restare immobile sul terreno qualsiasi cosa succeda.Passivo-aggressivo, penso. Spesso lascia qualche zampa in bocca al predatore pur di salvare la pelle.Codardia a buon mercato, di questi tempi.Notiziaccia: Marina Ann Hantzis lascia il cinema porno.La cosa sembra definitiva.Lo sguardo nel panico ricorda unghie dei piedi pitturate di nero lucido, una vecchia rievocazione che inturgidisce.
Aspetterò altre notizie e.Aspettando, godo.
Una lente d’ingrandimento. Ma le notizie non cambiano.Anzi.Da vicino peggiorano.
Il sudore mi cola lungo la fronte, negli occhi e son costretto a distogliere lo sguardo dal mirino, per qualche secondo.Mi concentro.
Dovrei, un giorno, usare il metodo Wallace.(2)
La scorsa notte ho visto due spettri ma una vocina mi trapana l’orecchio sostenendo che non esistono gli spettri e che devo diminuire le dosi di Rum.Sarà.Uno di loro però l’ho riconosciuto.David Vincent.(3)
Con quel suo ghigno malvagio.
Un cilindretto di sigaretta ridotto a cenere mi cade sulla punta della scarpa e il fumo mi invade l’occhio sinistro e si appiccica alla sclera come una sanguisuga.Non posso permettermi di lacrimare.Non me lo posso permettere.
Due si muovono.Riprendo il controllo e la mira.Colpiti.Un’asola rossa sul petto di entrambi, sotto le divise scure.Ricarico.Aspetto.Ho ancora un pò di tempo prima della prossima pedalata.Un pensiero sconcio a Marina Ann, una sigaretta, un respiro profondo e un sorso di Rum.
E se tutto quel che so è falso, sono messo male, nella merda.
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NOTE:
(1) Intanto, come primissima cosa, ammazzeremo tutti gli avvocati (da: Enrico VI, parte II, atto IV, scena II)
(2) David Foster Wallace soffriva di una seria depressione dal liceo, era passato dal portare un asciugamano intorno al collo per tamponare il sudore da attacchi d’ansia(portava anche una racchetta per fingere che fosse un coerente completo sportivo), a una Bandana sulla fronte per evitare, come diceva, che gli “esplodesse la testa”.
(3) David Alexander Vincent, nato a Charlotte, North Carolina nel 1965 è il cantante bassista del gruppo Death Metal Morbid Angel.Ha suonato anche nel gruppo Grind/Death Metal Terrorizer insieme a Jesse Pintado, già nei Napalm Death.Dopo il 1995 entra a far parte dei Genitorturers, band Industrial Metal della moglie, Gen.Nel 2004 torna a far parte dei Morbid Angel. Secondo il sito della Chiesa di Satana David risulta un affiliato di vecchia data dell’organizzazione.