Dicevamo, capita che le mense scolastiche non siano il massimo, talvolta ci si accontenta di un bel piatto di pasta al limite della "s"cottura o di secondi proposti in mille diversi modi ma che hanno sempre lo stesso sapore..perchè???
Allora vi parlerò del pranzo che I.F.S.E. ci offre quotidianamente. Un'esperienza sublime, una scoperta continua nel mondo della cucina italiana che i ragazzi in stage intendono perfezionare giorno per giorno affiancati dai nostri insegnanti: chef Piero Rainone e Riccardo Marello.
Ci credereste se vi dicessi che tutte le mattine veniamo inebriati dal profumo di pane e grissini appena sfornati in previsione del menù light scelto per la giornata? antipasto-primo, antipasto-secondo, primo-secondo e, immancabilmente, il dolce!
Terminata la lezione tutti a tavola contribuendo al servizio. La sala ristorante è dotata di un sistema di comunicazione wireless tra sala e cucina. Si possono seguire su uno schermo le varie fasi della preparazione dei piatti ed il lavoro in cucina dello chef e dei ragazzi; così ha fatto anche Leonardo Romanelli, uno fra i tanti ospiti che la scuola accoglie con calore e allegria. Come figura di spicco del panorama enogastronomico ha condiviso con noi la pausa pranzo dopo un tour per le meraviglie della scuola accompagnato dal direttore Raffaele Trovato.
Il direttore Raffaele Trovato, Leonardo Romanelli, Mattia Pariani
Dal via dello chef alla stretta di mano finale per il buon lavoro svolto; un gioco di squadra, una catena di montaggio eccellente sostenuta dallo spirito di collaborazione e dall'amicizia che si crea tra gli studenti I.F.S.E. Non siamo dei numeri al lavoro, ma tanti piccoli talenti in crescita, chi per passione, chi per necessità, si è incontrato tra le postazioni dell'aula pratica e ha instaurato un rapporto di fiducia, uno tra gli aspetti fondamentali alla base del mestiere di chef.
Non c'è piatto che non abbia una sua identità! Il risotto non si accontenta della mantecatura, ma chiede di essere decorato a dovere, il filetto di manzo soffre di solitudine se non accoppiato a un brunoise di verdure o delle gocce di balsamico con cialda finale, per non parlare del dessert...ultima portata di non poco rilievo, sbaglia questa e il cliente rimarrà con l'amaro in bocca nonostante l'ottima riuscita del pasto.
Spesso entro nella cucina (assolutamente in divisa e con bandana ben stretta in testa...) a disturbare con qualche scatto i ragazzi al lavoro. Resto tutte le volte estasiata, impalata con macchina fotografica tra le mani osservando la cura e la concentrazione nel guarnire anche una semplice fettina di torta...semplice insomma..
Tra il corso di Professione Cuoco e quello di Food Design c'è l'imbarazzo della scelta, forse è per questo che la maggior parte delle persone che passano da I.F.S.E. scelgono di rimanere e frequentare il Master Italian Food Style