ROMA – Sapone antibatterico, bucati in lavatrice, pulizia della casa, doccia e shampoo quotidiani: può essere tutto inutile a proteggerci da certi batteri. L’Huffington Post confuta tante false convinzioni sull’igiene personale.
- Sapone antibatterico per lavarsi le mani: non è efficace quanto si pensa. Alcuni di questi saponi, sottolinea l’Huffington Post, contengono triclosan, una sostanza che altera i livelli ormonali. Il triclosan si trova anche in molti prodotti per la pulizia della casa e in alcuni dentifrici. In ogni caso, secondo la Food and Drug Administration non ci sono prove che il sapone antibatterico sia più efficace di quello normale.
- Lavare i propri vestiti in lavatrice non sempre libera dallo sporco. Anzi: secondo uno studio dell’Università dell’Arizona in questo modo si possono trasmettere fino a 100 milioni di batteri Escherichia coli attraverso l’acqua.
- Pulire la casa può costare fatica inutile: sui pavimenti del bagno ci sono milioni di batteri, poco meno su quelli della cucina. Addirittura secondo Eileen Abruzzo, direttore del controllo infezioni dell’ospedale di Long Island i lavandini delle cucine sono poco meno sporchi dei wc.
- Non tutto quello che è nell’acqua del wc va via con lo sciacquone. Scaricare l’acqua lasciando la tavoletta alzatafa sì che nell’aria si diffonda materia fecale. Tanto che persino lo spazzolino da denti ne avrebbe un po’.
- Asciugare le mani con gli asciugatori ad aria, tipo phon, non è affatto più igienico della carta. Questo anche perché per asciugare le mani con quei getti di aria calda ci vogliono in media 45 secondi, e molte persone vanno via prima. Ma l’umidità sulle mai contribuisce alla diffusione di germi e batteri.
- Doccia e shampoo tutti i giorni non ci rendono molto più puliti: in particolare lavare i capelli quotidianamente li priva del sebo, olio naturale della cute, che a quel punto ne produce di più per riequilibrare il cuoio capelluto. Con effetti non piacevoli né alla vista né all’odorato. Meglio lavarsi i capelli due o tre volte alla settimana.