Il 12° presidente: e Mattarella sia!

Creato il 02 febbraio 2015 da Lasfinge
02/02/2015
Domani dovrà prestare giuramento il 12° presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
La maggior parte degli italiani a sentir quel nome si sono interrogati, come il buon Don Abbondio di manzoniana memoria:
"Carneade... Carneade... chi era costui?".
Certo è che quella vecchia volpe del Manzoni con questo ironico passaggio sui pensieri del piccolo parroco, intendeva metterne in evidenza appunto l'ignoranza: malgrado gli studi in seminario quel sempliciotto di Don Abbondio non aveva studiato la filosofia di Carneade.
Per chi ne fosse curioso, Carneade di Cirene era un filosofo dell'antica Grecia, vissuto tra il 214 ed il 129 avanti Cristo: non che sia stato una figura di primo piano per carità, ma era uno scettico, uno di quelli che negavano l'esistenza della verità, ovvero della certezza, ritenendo che con i nostri mezzi di conoscenza della realtà, al massimo possiamo arrivare a stabilire ciò che è probabile, ma non ciò che è vero, in breve sostenne il fallimento logico della metafisica.
Insomma aveva capito tutto, ma Don Abbondio no: lui non era portato per la filosofia, bensì attaccato alla concretezza del suo quotidiano.
L'ignoranza non è una buona cosa: se uno è ignorante può essere facilmente imbrogliato e credere a qualunque frottola ed in questi casi è bene andarci piano. Fatto sta che di questo sconosciuto al grande pubblico, che è Sergio Mattarella, nel giro di 2 giorni se ne son dette tante, ma tante, che effettivamente io suggerirei (come del resto farebbe anche Carneade) di sospendere il giudizio:
in questo momento in tutta la stampa filogovernativa si ricorda  di suo fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nell'80, si ricordano le dimissioni dal governo Andreotti  per protestare contro la legge Mammì, che avvantaggiava troppo i monopoli televisivi di Berlusconi, la rottura con Buttiglione per il rifiuto dell'alleanza al partito di Berlusconi e quindi il passaggio nella sinistra democratica.
Un antagonista di Berlusconi, a suo tempo sconfitto, dimenticato e passato nell'ombra senza rumore, ma anche un ex democristiano, cattolico nella religiosità personale (che comunque per la nostra Costituzione non rappresenta una discriminante per nessuno) e quindi moderato nel modo di affrontare l'operare politico, accusato dalle opposizioni di rappresentare una personalità poco incisiva e carismatica, comunque un uomo di sistema, già indagato e poi assolto nell'inchiesta tangentopoli per una millantata mazzetta di 50 milioni, responsabile di non essersi attivato efficacemente all'epoca in cui era ministro della difesa nel governo Amato, per i militari italiani in missione nei Balcani ed a contatto con materiale bellico della NATO contenente uranio impoverito: molti di quei ragazzi morirono di leucemia.
L'argomento, anzi l'accusa gravissima, lanciata dal blog di Grillo è stata poi ripresa in un articolo di Il fatto quotidiano, che certamente con serietà giornalistica ha riportato il testo dei verbali delle audizioni dell'allora ministro della difesa in parlamento, dove le accuse di negazionismo e disinteressamento mosse da Grillo si dimostrano in buona parte non fondate, anche se la storia nel complesso sembra una di quelle vicende in cui, come si suol dire, mentre il dottore studia il malato muore (e questo è il caso).
Sarebbe necessario approfondire quella vecchia storia per capire veramente chi sapeva cosa e chi ha fatto cosa, ma sembra di intuire che di alcuni aspetti l'Italia non fosse affatto a conoscenza e che abbia ricevuto solo in seguito le informazioni relative a determinate operazioni... il che è grave a sua volta, visto che si sono trovati coinvolti militari italiani, ma è una storia un pò diversa.
Ora sarà perché Mattarella è cattolico, sarà perchè il papa è la figura che ispira maggiore fiducia agli italiani (l'89,6% dei consensi secondo l'ultimo rapporto Eurispes: cose che nessun politico si sogna) fatto sta che il prossimo presidente gira con l'utilitaria (come il papa) e dice di voler pensare alle famiglie ed alla loro sofferenza nella crisi.
Domani il giuramento, poi... staremo a vedere.

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