Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un articolo sul contestato muro che la Turchia ha creato sul confine verso la Siria, oggi la notizia di un altro muro tra Bulgaria e Turchia.
“Grandi opere” di morte che vorrebbero fortificare i confini europei dopo che la tragedia di Lampedusa rende ancora più urgente andare in un’altra direzione: costruire accesso ed accoglienza per chi sfugge alle guerre, alla miseria e cerca un futuro diverso.
I muri, i fili spinati, le recinzioni, i campi di detenzione per migranti sono lo scenario spettrale che va di pari passo con l’emergere di nazionalismi e xenofobia. Spezzare i recinti per costruire uno spazio europeo diventa quanto mai necessario per guardare ad un euromediterraneo di diritti e libertà. Di questo parlano le plurime iniziative e discussioni che si muovono nelle reti europee, come Agora 99 ed i prossimi appuntamenti di Blockupy.
Mura ed ancora mura non più accettabili, come quelle dei Cie. Per questo il 16 novembre si manifesterà a Gradisca perchè anche questo Cie, dopo le rivolte dei migranti, sempre più frequenti come dimostrano oggi i fatti del Cie a Milano, chiuda definitivamente. Ci sono regioni come il Veneto e le Marche dove, grazie alle lotte e alle mobilitazioni di questi anni, i Cie non sono stati mai aperti, città come Bologna dove la struttura non riaprirà. Anche il Friuli vuole liberarsi da questa grande opera mortale definitivamente!
Il 16 si manifesterà a Gradisca insieme alle altre manifestazioni che da Pisa alla Val di Susa, a Napoli a molti altri luoghi vedranno scendere in piazza chi non ci sta a pensare che il futuro sia già scritto.
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link all’articolo completo: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/il-16-novembre-a-gradisca-per-dire-no-ai-muri-delle-frontiere-e-dei-cie-per-diritti-e-liberta/15715