Partendo dalle considerazioni macro, se il 2011 fu definito “l’anno dello spread” non è che l’anno appena trascorso ci abbia fatto ballare una musica diversa visto che lo scenario di crisi del debito si è tutt’altro che risolto anche se forse ci siamo lasciati alle spalle gli spauracchi più immediati soprattutto grazie ad un pò di rigore immesso nei bilanci di alcune nazioni (Italia in primis) e ad un rafforzato sentiment di difesa dell’euro contro le speculazioni internazionali dovuto in buona parte al decisionismo di Mario Draghi e della BCE.
Aldilà di quanto dicono i media, sempre più surreali nelle loro esternazioni se li si legge con occhio critico ed informato, a mio modestissimo parere restano tuttavia aperte sul tappeto un pò di questioni assai critiche che provo ad elencare in ordine sparso e super sintetico senza entrare nel dettaglio delle singole questioni:
- Le più grandi economie mondiali (USA, Giappone ed Europa in primis) restano sepolte sotto una montagna di debito finanziario che non si capisce quando e come potrà essere ripagato
- L’economia in generale rimane costruita su fondamenta di sabbia visto che le principali valute sono ormai solo “virtuali” (nemmeno più cartacee) e non sono coperte da altro che non la fiducia che il mondo stesso ripone nella solidità dei singoli blocchi economici e nella loro volontà e possibilità di far fede agli impegni debitori. In questo ambito sottolineo come sia la BCE che la FED abbiano immesso recentemente ed in maniera massiccia nuova valuta e come il Giappone si prepari a fare lo stesso dietro la sua nuova guida politica. Gli stessi USA alle prese con il famigerato “fiscal cliff” ormai in scadenza nelle prossime ore non vedo quale altra soluzione potranno adottare se non alzare nuovamente last minute il proprio tetto del debito pubblico e di conseguenza “stampare altra moneta virtuale” aggravando il problema di cui sopra.
- Le classi politiche e dirigenti e le stesse elite bancarie e finanziarie internazionali sono sempre più inette ed inefficienti, con palese mancanza di unità di intenti e idee assai confuse sulla natura della bestia con la quale si stanno confrontando e sulle potenziali conseguenze delle azioni che stanno intraprendendo. Per parola stessa di alcuni banchieri ed economisti di livello internazionale: “Ci stiamo muovendo nella nebbia, nessuno ha mai affrontato problemi simili agli attuali e nessuno sa verso cosa stiamo andando …”
- In Europa e soprattutto in Italia i problemi dell’economia reale sono moltissimi e di difficile soluzione soprattutto in prospettiva della situazione politica caotica che si va prospettando per i prossimi mesi che richiederebbe invece grande coesione, leadership forte e coraggio nel prendere decisioni importanti e radicali accettando l’idea di fronteggiare l’inevitabile forte dissenso che tali decisioni comporterebbero. Giusto per citare alcuni dei mali nostrani, soffriamo gravemente di: eccesso di burocrazia soffocante, pressione fiscale intollerabile e odiosa che distrugge alla radice qualsiasi iniziativa imprenditoriale e di conseguenza contrae l’occupazione e i consumi stessi, discredito grave delle istituzioni un pò a tutti i livelli, magistratura con tempi biblici e scarsamente affidabile quanto a certezza del diritto, servizi scarsi, lenti ed inefficienti, sprechi, corruzione e clientele a livelli da paese terzomondista etc.
Insomma, motivi per stare allegri e per prevedere una semplice e rapida uscita dal tunnel onestamente non se ne vedono. Facendo un ulteriore balzo in avanti nel ragionamento la mia impressione è che più che la fiducia quanto oggi tiene ancora assieme il sistema è l’essere tutti sulla stessa barca e un pò in ostaggio reciproco per cui anche chi tiene il coltello dalla parte del manico non è in condizione di poterlo utilizzare in quanto la morte del proprio dirimpettaio sarebbe causa stessa della propria come se i nostri due immaginari protagonisti fossero in equilibrio precario su una piattaforma tenuta faticosamente in piedi solo dalle reciproche posizioni.
E quindi?
E quindi onestamente non lo so, arrivati ad un certo punto del discorso confesso di trovare il mio limite di competenza, preparazione e capacità di visione per sapere come se ne possa uscire e cosa ragionevolmente potrà accadere ed in quali tempi e poco mi conforta sapere che gli stessi amletici dubbi ed incertezze tormentano chi ha ben altre responsabilità rispetto alle mie. In buona sostanza, si entrerà nel 2013 navigando a vista così come è stato negli ultimi anni e come suppongo sarà per molto tempo ancora.
Eppure …
… eppure credo che alcune decisioni vadano prese perchè assieme agli elementi critici di cui ho parlato ce ne sono almeno altrettanti molto positivi che rischiamo di dare per scontati.
Partendo dal personale e dal particolare per andare verso una generalizzazione, solo ieri sera mio suocero mi raccontava di come nella sua gioventù un pò di pane e di olive fossero quanto di massimo potessero permettersi di mettere in tavola e raccontandomi della miseria dell’epoca (parliamo solo di 60 anni fa non del medioevo…) concludeva dicendo: “Oggi invece abbiamo tutto…” e così facendo inconsapevolmente riequilibrava la bilancia del giudizio spostando l’accento dai mancati regali natalizi di quest’anno, dal fatto che ci sia meno gente nei locali, meno consumo di dolci e spumante, meno soldi in tasca rispetto a qualche anno fa e rimettendo invece al centro della scena il fatto che in ogni casa ci siano riscaldamento, elettricità, acqua potabile, televisione, telefono, internet, frigoriferi comunque pieni di cibo di buona qualità, che i nostri figli possano andare a scuola e Babbo Natale sia comunque per loro arrivato anche quest’anno, che possano crescere nel calore e nell’affetto e ricevere un’istruzione che li aiuti a formarsi ed evolversi, che sulle nostre teste europee da 70 anni in qua non ci sia più stato lo spettro delle guerra, che tutto sommato continuiamo a curare il nostro abbigliamento e la bellezza delle nostre case visto che da buoni ancorchè un pò derelitti italiani amiamo il bello e la qualità della vita in ogni sua espressione nonostante per altre cose siamo anche parecchio cialtroni.
Chiudendo il 2012 ed entrando nel 2013 abbiamo l’obbligo e la necessità di compiere una scelta.
Dobbiamo scegliere su quali cose concentrarci e a quali aspetti dare attenzione ed energia.
Possiamo concentrarci sugli elementi di crisi e di difficoltà e dare ascolto ai telegiornali oppure guardarci attorno senza preclusioni ideologiche o inutili nostalgie e decidere di provare gratitudine per le tante cose belle e preziose che tutt’ora ci circondano e che magari troppo spesso diamo per scontate.
Possiamo decidere se continuare a vivere in questo stupendo ma anche sciagurato paese che si chiama Italia oppure andare a trovare nuove e più favorevoli opportunità all’estero come hanno fatto molti dei nostri nonni e padri. In ogni caso, nostra è la responsabilità di come muoverci all’interno dello scenario attuale e del paese in cui decidiamo di vivere e lavorare ed è amplissima la possibilità di manovra che ci è data quanto a cosa fare e come organizzarci per poter continuare a crescere, progredire e migliorare la nostra qualità di vita.
Si badi bene, parlo con cognizione di vocabolario di QUALITA’ DI VITA che è cosa diversa dallo “STILE DI VITA o LIFESTYLE” su cui ci siamo concentrati negli ultimi 30 anni.
Il LIFESTYLE comprende l’abbigliamento che indossiamo, i beni che possediamo, il denaro che abbiamo in banca, il titolo onorifico che anteponiamo al nostro nome sui biglietti da visita, gli alberghi e le località che possiamo permetterci per le nostre vacanze. E’ un fatto indiscutibile che questa diabolica “economia di carta” nella quale viviamo da decenni abbia consentito un pò a tutti di aumentare considerevolmente il proprio stile di vita, il che è stato bello e positivo sino a quando è diventato eccessivo e ha iniziato ad essere promosso tramite l’indebitamento.
Nel giro di qualche decennio siamo quindi passati dal pane e olive e dai risparmi investiti in istruzione, case e attività imprenditoriali al contrarre debiti per acquistare auto nuove, televisori e videogames. Identico processo è avvenuto a livello pubblico con l’attenzione che si è progressivamente spostata dal costruire autostrade, infrastrutture e sanità al mantenere un esercito di parassiti e le proprie clientele. Che tutto questo non possa reggere mi sembra tanto ovvio da non valer nemmeno la pena essere argomentato.
Ora è tempo di riequilibrare la bilancia e tornare a dare valore alla QUALITA’ DI VITA ossia a ciò che è davvero
QUALITA’ DI VITA vuol dire certamente benessere economico e un pò di lifestyle ma significa soprattutto avere tempo libero per sè stessi ed i propri cari, potersi dedicare a ciò che si ama fare, prendersi cura della propria salute e del proprio benessere fisico e psicologico, vivere all’interno di un ambiente sano e motivante dove per “ambiente” intendo tanto i luoghi fisici quanto la qualità delle proprie relazioni.
La storia ha visto sistematicamente nuovi imperi e civiltà evolversi, crescere, prosperare quindi implodere e il processo si è ripetuto più e più volte con nuove civiltà più fresche, motivate ed “affamate” che si sono sostituite a quelle divenute troppo sazie, grasse e pigre per continuare a mantenersi al vertice (nota per i miei ex allievi: anche qua fase 1, 2, 3 e 4 … ricordate?). E’ già successo e sta accadendo di nuovo proprio adesso, di fronte ai nostri occhi, e a mio parere non è nè un male nè qualcosa da temere purchè si sia in grado di comprendere il processo ed adattarsi agli inevitabili cambiamenti in corso che, vale la pena ricordarlo, portano oltretutto sempre con sè giganteschi trasferimenti di ricchezza e opportunità notevoli per chi è attento e preparato per poterle cogliere.
Da parte mia concludo un 2012 ancora una volta positivo ancorchè pieno di alti e bassi, grandi soddisfazioni e momenti difficili e in tutto ciò un sacco di crescita personale essendo l’esperienza sempre la miglior maestra di vita anche e soprattutto quando ti fornisce inattese zappate sui denti.
Entro quindi nel 2013 con molte idee e tanti cantieri appena aperti avendo deciso di rivoluzionare un’attività professionale ed un’offerta formativa che negli ultimi 5 anni era cresciuta quasi del 50% ogni anno diventando sempre più solida e completa ma che con l’anno nuovo si rinnoverà in maniera profonda per fornire nuovi stimoli sia a noi che la portiamo avanti che a chi la segue come allievo.
Ci sarà tempo e modo di illustrare le varie novità in programma e ti anticipo che già a gennaio lancerò una sorta di sondaggio o pubblico appello a tutti coloro che, in vari ruoli e possibilità, avranno piacere di proporsi per lavorare con noi in maniera più o meno impegnata o anche estremamente part-time.
Parlando solo dei protagonisti di questo 2012, non posso non concludere questo articolo ringraziando innanzi tutto ROBERTO IVALDI per l’importantissima ed instancabile attività di supporto e customer care, ENRICO VIGO che è passato un pò alla volta dal ruolo di ex-allievo a quello di autore del blog e apprezzato trading coach con l’iniziativa del “Kaizen Trading Coaching”, MICHELE COLOSIO, creatore e trainer del corso “Investire in Obbligazioni”, ed infine MASSIMO GOLFARELLI, creatore e trainer del corso “Robot Forex Trading” che ha anche dato stimolo ed impulso alla nascita della “Divisione Forex” che svilupperemo ampiamente proprio nel 2013.
Insomma, non è che anche nell’anno passato si sia stati con le mani in mano quanto a novità, non credi?
Volgendo lo sguardo al futuro, un primo pezzo della rivoluzione formativa del 2013 è già stato reso pubblico ed è rappresentato dal restyling del mio corso più storico e più importante ossia INTELLIGENZA FINANZIARIA che esordisce a febbraio con il suo nuovo programma (e con una promozione folle, se non la hai ancora vista CLICCA SUBITO QUA prima che terminino i posti in offerta sconto dell’80% !!) e con una doppia data per agevolarne ulteriormente la partecipazione (a Reggio Emilia l’1-2 febbraio e a Milano il 22-23 febbraio 2013).
L’ultimo ringraziamento e saluto del 2012 va infine a TE CHE MI LEGGI e spesso commenti questi articoli fornendo sempre spunti interessanti di condivisione e discussione e che magari hai anche avuto la bontà di partecipare ad uno o più dei corsi proposti finora.
GRAZIE, sappi che non ritengo scontata la fiducia che riponi in me e l’attenzione che presti al mio lavoro e che ancora più di prima vorrò in futuro ripagare cercando di fornirti in più modi stimoli, informazioni, conoscenza e motivazioni per migliorare la qualità della tua vita.
Buon Fine Anno, alziamo i bicchieri per un ultimo brindisi, ci si vede nel 2013 !!
Roberto Pesce