Beh, le cose non vanno proprio così ma il caso Buffon insegnò quanto fosse delicato trattare l’argomento pubblicamente. Ebbene, il 26 % dei calciatori professionisti soffre di depressione – tra quelli in attività, mentre il dato sale al 39% fra gli ex calciatori – stando allo studio condotto da the World Footballers’ Association FIFPro.
Il 26% dei calciatori professionisti soffre di depressione: “Il ritiro è il momento più critico”
Si tratta del primo studio condotto a livello globale e ciò che emerge da subito è la difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro nel momento in cui i calciatori sono costretti ad appendere gli scarpini al chiodo: “Gli ex calciatori professionisti segnalano problemi di salute mentale più dei giocatori in attività, avallando che il periodo immediatamente successivo al ritiro dal calcio professionistico è il vero momento critico per molti giocatori”, è la tesi del dottor Gouttebarge.
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Che poi conclude così: “Contrariamente alla credenza popolare, la vita di un calciatore professionista ha alcuni lati oscuri”.
Il 26% dei calciatori professionisti soffre di depressione, disagio, ansia…
È quello che vi racconto saltuariamente sulle pagine di questo blog. La FIFPro, con l’assistenza di sei membri dei sindacati di categoria provenienti dai Paesi Bassi, Scozia, Repubblica d’Irlanda, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, ha condotto dei test su oltre 300 calciatori, in attività e “in pensione”. I questionari a cui sono stati sottoposti hanno dato come risultati: disagio, tristezza, ansia/depressione e bassa autostima, comportamenti nocivi come il consumo di alcol, fumo e cattiva nutrizione.