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Sì, lo ammetto. Mi sono divertito come un bambino! Ho visto il mio primo film in 3D e già dopo aver inforcato gli occhialetti mi pareva di essere come Alice nel Paese delle Meraviglie (chissà che cosa ne tirerà fuori Burton, ma questa è un'altra storia...). Insomma, il 3D è una "figata pazzesca", c'è poco da fare!! Ammetto anche che, non essendo ormai più giovanissimo e quindi non troppo smaliziato, ero molto scettico su questa tecnologia: la consideravo un fenomeno da baraccone e niente più. Invece devo dire che è spettacolare, oltre ogni immaginazione: ti sembra di essere "dentro" lo schermo, in mezzo ai personaggi, ti sembra di essere catapultato (ma va?) proprio... in un'altra dimensione! E tutto ciò risveglia dentro di te istinti primordiali, un po' come, più di un secolo fa, accadde agli spettatori che assistettero alla leggendaria prima proiezione pubblica dei fratelli "Lumère", che fuggirono spaventati nel vedere il treno che arrivava a grande velocità verso di loro...
E' inutile fare i puristi, storcere il naso di fronte all'ennesima rivoluzione. Sarebbe un comportamento stupido e donchisciottesco mettersi contro la tecnologia, che è inarrestabile e da cui non si può prescindere: negli anni '30 Chaplin fu spiazzato dall'avvento del cinema sonoro, e giurò che non avrebbe mai girato un film parlato in vita sua. Poi sappiamo com'è andata. La stessa cosa accadde quando si passò dal bianco e nero al colore: c'era chi diceva che il colore avrebbe portato solo frivolezza e superficialità, distogliendo lo spettatore da una sincera valutazione critica del film che stava guardando. Le stesse accuse vengono rivolte oggi al 3D.
E certamente, anche stavolta, tutto passerà in secondo piano non appena ci saremo abituati a questa nuova tecnologia. E dovremo farlo alla svelta, perchè ormai il progresso è sempre più veloce e sempre più sorprendente, e chissà cosa ci dovremo aspettare dalla "quarta rivoluzone"...
Ma per ora limitiamoci al 3D. Che, come detto, di sicuro non migliorerà la qualità dei film: se una pellcola è brutta rimarrà brutta anche in tre dimensioni, c'è poco da fare. Ho detto che mi sono divertito un mondo vedendo "Avatar", ma questo non significa che mi sia piaciuto: in realtà il film di Cameron è banale e deludente, in qualunque modo lo si guardi. E potete star certi che, passata l'iniziale overdose di sorpresa e curiosità, tutto tornerà come prima una volta che ci saremo abituati agli occhialetti: se il film non è ben scritto, recitato e diretto, la tecnologia non potrà fare miracoli... almeno fino al giorno che non riusciremo a "costruire" attori "virtuali" e (magari) più bravi di quelli in carne ed ossa!
Tornando seri, c'è semmai un altro aspetto, ben più importante, che riguarda l'uso e la funzione del 3D: quello di riportare la gente nelle sale. Sappiamo che il cinema, in ogni latitudine, sta subendo ormai da anni un'emorragia di spettatori apparentemente inarrestabile. I motivi sono noti a tutti: l'avvento dell'home-video, la pirateria, la disaffezione dei giovani alla socialità, la crisi economica mondiale... ci si augura che questa ventata di aria nuova possa di nuovo coinvolgere il grande pubblico e riportarlo davanti al grande schermo. Non sono ottimista in questo. Per riportare la gente in sala bisognerebbe innanzitutto "educarla" dal punto di vista culturale: far capire ai ragazzi che vedere un film davanti allo schermo del computer non è la stessa cosa che al cinema, far comprendere il valore e i benefici di una visione "collettiva" dei film, non trascurando l'aspetto socializzante della settima arte. Mi pare, purtroppo, vedendo quello che succede oggi nelle scuole e constatando l'atroce imbarbarimento culturale delle nuove generazioni, che si stia andando nella direzione opposta.
Spero di sbagliarmi.
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COMMENTI (1)
Inviato il 13 aprile a 18:02
credo proprio che sia un modo piacevole per riportare il pubblico nelle sale. Io sto aspettando l'ultimo film Oceani 3D, di prossima programmazione:))