Secondo un sondaggio realizzato di recente dall’istituto demoscopico ComRes, ben il 70% – cioè quasi tre quarti – di oltre 500 disabili intervistati teme che un eventuale cambiamento della legge a favore del suicidio assistito possa esercitare pressione sui pazienti vulnerabili spingedoli a “porre fine alle loro vite in modo prematuro”. Inoltre, più della metà – il 56% – degli intervistati, ritiene che la legalizzazione della pratica del suicidio assisitito influirà negativamente sulla concezione che la società ha delle persone con un handicap.
Lo ha rivelato in un articolo il quotidiano inglese The Telegraph, aggiungendo anche che il 3% dei disabili intervistati teme anche che l’introduzione della legge a favore del suicidio metta loro stessi sotto pressione.
Richard Hawkes, uno dei responsabili del sondaggio, ha dichiarato: «Il suicidio assistito è una questione complessa ed emozionale, e ci sono voci forti e appassionate su entrambi i lati del dibattito. I risultati della nostra indagine confermano che le preoccupazioni circa la legalizzazione del suicidio assistito non provengono da una minoranza, ma da una maggioranza sostanziale di coloro su cui questa legge inciderebbe. Le persone disabili sono già preoccupate per la gente che ritiene la loro vita non degna di essere vissuta o li vede come un peso, e sono sinceramente preoccupate che una modifica della legge potrebbe aumentare la pressione su di loro per porre fine alla loro vita». Attualmente il governo sta prendendo posizione sulla questione.