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Il “bacio della fratellanza” viene ripulito

Creato il 30 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il “bacio della fratellanza” viene ripulito     Scritto da Annalisa Eichholzer    

My God, Help Me to Survive This Deadly Love, il celebre graffito icona della street art, si trova nell’ East Side Gallery di Berlino, ed è stato recentemente ripulito dal suo autore, il russo Dmitri Vrubel.

Dipinto nel 1990, raffigura il bacio della fratellanza tra Leonid Brezhnev e Erich Honecker, immortalato da una fotografia del 1979, durante le celebrazioni del trentesimo anniversario della fondazione della DDR. L’opera d’arte è stata molte volte criticata, essendo una totale e fedele riproduzione dell’immagine da cui è stata inspirata.

L’ East Side Gallery è il maggior tracciato rimasto in posizione originale del muro, simbolo di un passato che non si vuole dimenticare e della libertà. Interamente ricoperta da graffiti prodotti da artisti di diversa provenienza, fu realizzata nel 1990.

Nei primi anni novanta Berlino vive un totale stravolgimento, dal punto di vista politico, culturale, sociale, ed economico; vengono edificati luoghi in memoria delle sofferenze causate dalla divisione delle due Germanie; ambiziosi progetti urbani vengono avviati , e Potsdamer Platz ne è l’esempio lampante. La capitale è ancora oggi in continua e frenetica costruzione. Forse bisognerebbe usare il termine “continua evoluzione”. Salendo sul tetto del Reichstag, sede del parlamento tedesco, si rimarrà sorpresi dall’enorme numero di cantieri in cui si lavora giorno e notte. Ci sono gru ed operai turchi ovunque, si potrebbe quasi dire che sono loro a rappresentare la Berlino di oggi, forse anche più della flora artistica, a volte troppo artistoide, che si aggira per la città.

È un luogo stimolante, che cambia costantemente, in cui ci si imbatte ogni giorno nella novità e nell’accettazione della diversità.

Per questo è così brutto vedere le orde di turisti invadere l’East Side Gallery, un luogo di immenso valore in cui i berlinesi sono riluttanti a recarvisi. È un sito appartenente alla memoria di una comunità internazionale, vittima di mezzo secolo di guerra fredda, in cui i suoi abitanti non possono più identificarsi. I veri luoghi in cui si può veramente ricordare gli orrori del passato sono altri, in cui ci si imbatte un po’ per caso e si realizza davvero, in solitudine, che lì, davanti ai nostri piedi, fino a vent’anni fa, c’erano tre metri e mezzo di un muro figlio della guerra silenziosa.

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