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Il Balletto Di Bronzo - Delirio organizzato

Creato il 17 ottobre 2010 da Lesto82

 

LO SPELEOLOGO

 

di NICOLAS ICARDI

 

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Il Balletto di Bronzo è, tra le band meno prolifiche del progressive-rock italiano, quella che ha realizzato il lavoro più originale e meno correlato ai modelli anglosassoni. Il gruppo si forma a Napoli nel 1967, fondato da Raffaele Cascone alla chitarra, Michele Cupaiolo al basso, Marco Cecioni alla voce e Gianchi Stinca alla batteria,inizialmente con il nome di Battitori Selvaggi. Dopo la fuoriuscita di Cascone, sostituito da Lino Ajello alla chitarra, il gruppo cambia nome in Il Balletto di Bronzo e con lo stabilizzarsi della formazione a quattro, realizza due singoli nel 1969 e 1970 e registra anche il primo album, "Sirio 2222". L'album però è ancora un'opera di matrice psichedelica, con echi di hard-rock e di progressive. Da ricordare la lunga suite "Missione Sirio 2222", uno dei brani migliori del LP, che passa però inosservato, perciò la RCA non rinnova il contratto al gruppo. Nel 1971 il tastierista 18enne Gianni Leone si unisce alla band, che per un breve periodo suona con una formazione a cinque. Poi all'uscita di Cecioni e Cupaiuolo, con l'ingresso del bassista romano Vito Manzari, si creò un nuovo Balletto di Bronzo, la trasformazione è radicale e il sound diventa più sinfonico. Il secondo album uscì nel 1972 per la Polydor, "Ys" è un tassello fondamentale della musica Progressive made in Italy, ricchissimo di elementi Dark e Jazz, e completamente dominato dalle tastiere. Proprio quest'ultime si trasformano nelle voci conduttrici dell'album, suonate da Leone, nuovo trascinatore della band grazie alle magie prodotte dall'organo e dal moog. La struttura dell’album è quella di un concept basato su un’antica leggenda medievale dell’isola di Bretagna Ys ,ricoperta dalle acque dell’oceano e sommersa per sempre: l’ultimo uomo sopravvissuto sulla Terra ha il dovere di trovare qualche individuo ancora vivente per narrare la Verità ma, dopo gli incontri dell'uomo con tre personaggi: una figura straziata e agonizzante, il Cristo e probabilmente, la stessa figura della Morte, anche le sue forze lo lasceranno e sarà colto dalla morte. Al di la della teoria però, ciò che consegnò il nuovo disco del Balletto alla storia, fu la sua rivoluzionaria architettura musicale che presentava un sound talmente destrutturato da rendere tutta l'opera assolutamente esclusiva per l'Italia del 1972 e probabilmente, anche a livello europeo. "Ys" è un album molto interessante, non è melodico, ma la musica cupa è così originale che non sentirete mai niente di simile. Il groove del disco alterna momenti elettronici ad atmosfere hard-jazz, allucinazioni armoniche, sequenze multi ritmiche, citazioni barocche e narrazioni cantate. In altre parole: rock progressivo allo stato puro. Una versione in inglese, già parzialmente registrata, non venne mai stampata, se non solo in parte all'inizio degli anni 90'. Anche quest'album è un fiasco commerciale e il gruppo cessò di esistere poco dopo, sopraffatto da dissidi interni, da una vita sregolata e soprattutto, deluso dalla sostanziale incomprensione con cui venne accolto il loro capolavoro. Si sciolsero nel 1973 con gli ultimi concerti ed un 45 giri, "La tua casa comoda", suonati dai soli Leone e Stinga. Gianni Leone tentò poi la carriera solista, gli altri si trasferirono in Svezia e abbandonarono la scena musicale italiana. Dato il crescente interesse suscitato negli anni 90' dal pop italiano di quell'epoca, Gianni Leone ha rimesso in sesto una nuova formazione a nome Balletto di Bronzo che ripresenta l'intera suite "Ys" riarrangiata per essere eseguita anche senza l'apporto di una chitarra elettrica, ed è stato pubblicato l'album live "Trys" del 1999, contenente vecchi e nuovi brani.
L'album YS è eccelso in tutte le cinque tracce in cui è diviso, io ve ne propongo tre:
"Introduzione" prima traccia dell'album, comincia con un'incredibile atmosfera delicata che si sviluppa in un vortice complesso di ritmi psichedelici caotici, sembra quasi una colonna sonora di film del terrore. Il cantato risulta estraneo al contesto sonoro. La tastiera primeggia sopra un ottimo tessuto ritmico. Sul finale ritmi e atmosfere si addolciscono.
"Primo Incontro" inizia nello stesso stile dell’Introduzione, essendo però meno complesso nella sua architettura strumentale, anche se le chitarre saltano dal canale sinistro al destro, il ritmo è impetuoso, le tastiere sempre caotiche e la fine del brano contiene uno strano assolo di clavicembalo che dà i brividi.
"Epilogo" che si apre con uno dei canoni del progressive, con lunghi riff all'unisono, con i contrappunti fra i diversi strumenti e le peripezie tastieristiche di Leone, a ragion veduta considerato uno sorta di Keith Emerson italiano. Ma dopo tre minuti diventa qualcos'altro, un motivo sgraziato, la tastiera funerea, voci spettrali quasi d'oltre mondo, un riff metal, più che rock progressivo, sembra un brano dark-psichedelico con il piano che intelaia melodie free-jazz mentre il basso suona delle note ripetitive. Finale in crescendo con voci, piano e tastiere all' unisono. Gli ultimi secondi sono lasciati a voci ''galattiche''. A detta di molti è il capolavoro dell'album.
"YS" è un piccolo gioiello del nostro Progressive Rock, un album musicalmente ottimo che richiede parecchi ascolti per essere assimilato e che potrà essere apprezzato da tutti gli amanti non solo dei lavori marchiati Italia, ma anche quelli di formazioni inglesi quali King Crimson, Emerson, Lake & Palmer e Gentle Giant, che hanno reso celebre l’uso dell’organo e che per sempre si dovranno confrontare con una realtà ben lontana da quella inglese ma allo stesso modo affascinante, cioè quella italiana. Nota curiosa: alle prove di registrazione Gianni Leone si sottrasse al ruolo di cantante che, all'occasione, venne ricoperto da una delle coriste Giusy Romeo (poi meglio conosciuta come Giuni Russo). Sarebbe stato interessante ascoltare l'album con alla voce principale la compianta Giuni. Probabilmente il disco ne avrebbe guadagnato. Oltre questo appunto, chi si troverà ad ascoltare "Ys", capirà comunque di trovarsi davanti ad un capolavoro.

 

myspace ufficiale

 

 

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INTRODUZIONE - 1972

 

PRIMO INCONTRO - 1972

 

 

EPILOGO - 1972

 

 

 

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