I bambini e gli adulti sono creature profondamente diverse con menti, cervelli ed esperienze diverse. Si può dire che noi adulti altro non siamo che il prodotto finale dell’infanzia.
Il cervello dei bambini è plastico e flessibile e di fatto è più altamente connesso di quello degli adulti perché i percorsi neurali disponibili sono più numerosi.
I bambini non conoscono l’odio e il rancore e sono fonte inasauribile di significato. Vivono le emozioni in un modo più difficile da controllare e ci mettono in contatto con la verità, la bellezza e la significatività dell’esistenza. Sono profondi e sconcertanti al tempo stesso (e forse per questo ultimamente attirano l’attenzione dei filosofi…), ma fruiscono il mondo in maniera molto diversa da noi, mostrando un tipo di attenzione che si correla alle loro straordinarie abilità di apprendimento.
“Vivi con i bambini ed imparerai ad amare. Così diventerai tu un bambino e più ancora: un essere umano”, scrisse un giorno Georg Walter Groddeck.
Alison Gopnik, Il bambino filosofo, traduzione di Francesco Gerla, Bollati Boringhieri 2014.