Avete presente gli alimenti liofilizzati? Basta estrarli dal barattolo, aggiungere un po’ d’acqua e – hop! – il gioco è fatto. Ecco, immaginate allora un bambino liofilizzato, recapitato direttamente a casa sottovuoto.
Ma c’è di più: Marius, il nostro bambino sottovuoto, è rigorosamente istruito, educato e programmato nella fabbrica di provenienza. Un bambino perfetto, dunque, recapitato per errore – e per ironia della sorte – alla più pasticciona delle madri.
Celebre è, infatti, la descrizione di Berta Bartolotti, mitico personaggio della letteratura per ragazzi:
La signora Berta Bartolotti stava facendo colazione seduta nella sua poltrona a dondolo. Bevve quattro tazze di caffè e mangiò tre panini con burro e miele, due uova bollite, una fetta di pane nero con prosciutto e formaggio e una fetta di pane bianco con paté di fegato. Siccome mangiava e beveva dondolandosi – d’altra parte le poltrone a dondolo son fatte per questo – la vestaglia celeste si schizzò di marrone (caffè), di giallo (uovo), e la scollatura le si riempì di briciole di pane. La signora Bartolotti si alzò e saltellò su un piede per il soggiorno, finché tutte le briciole caddero dalla vestaglia. Poi si leccò le dita impiastricciate di miele e si disse: «Ora, cocca mia, ti lavi, da brava, ti vesti e te ne vai a lavorare, ma di corsa!». Rivolgendosi a se stessa, la signora Bartolotti si chiamava sempre «cocca mia».
È facile capire che ci troviamo di fronte a una tipica inversione di ruoli, lo scambio tra madre e figlio, con una sequela di episodi trascinanti che vi faranno sbellicare dalle risate.
Ma cosa succederà quando la fabbrica che ha prodotto Marius si accorgerà dell’errore? Come evitare che il bambino sottovuoto venga allontanato dalla sua strampalata, ma adorabile mamma? A voi la lettura!
Lara Cappellaro
Christine Nöstlinger, Il bambino sottovuoto, Salani, Gli Istrici.