Sono di ritorno da Pontremoli, teatro della prima parte della 55a edizione del Premio Bancarellino.
Un’esperienza fantastica ed emozionante.
La vitalità dei ragazzi che gremivano la piazza è stata la marcia in più che mi ha convinto a restare per seguire la manifestazione e di tornare nel pomeriggio per vedere la conclusione e per sapere chi vincerà. In questo momento sono molto curiosa.
Il mio obiettivo di stamattina era di intervistare i finalisti e di tornare a casa per riportare le risposte alle domande fatte. Ma la vitalità dei ragazzi, la loro gioia di essere a Pontremoli, ragazzi venuti anche da lontano, ho sentito nominare una scuola di Ruvo di Puglia, alcune di Milano e poi ovviamente della zona, tra cui Fornovo, La Spezia, Lerici e tantissime altre ancora, mi ha convinto a restare e a riportare ora la prima parte della manifestazione.
La giornata non si presenta delle migliori, c’è nuvolo e tra un po’ pioverà, ma la piazza è strapiena, le sedie non bastano per tutti e infatti vedo alcuni ragazzi seduti sui propri zaini ai lati della piazza.
Si pensa che i giovani non leggano, ma io penso che non sia vero, anche se girando per la piazza e per la fiera del libro, che per l’occaisone espone ovviamente molte copie in vendita dei libri finalisti, mi colpisce una frase che sento dire da una giovane ragazza, parlando con un’amica, indicando uno dei libri finalisti dice:”Guarda quanti ce ne sono, fa schifo non lo compra nessuno”.
Vorrei dirle che per scegliere un libro da leggere non bisognerebbe guardare quante copie ne sono state vendute, però se è l’unico modo per scelgiere cosa leggere, è pur sempre un inizio!
Uh, è tardi! Mi preparo e riparto….