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Il Bar Giobetti.

Creato il 19 novembre 2010 da Waxen

Il Bar Giobetti.

Mi chiamo Marta, ho 39 anni, e sono la moglie di un rampante dirigente d’azienda. Sono anche la sua segretaria. Ogni giorno, dopo pranzo, mi piace andare al Bar Giobetti a bere una tazzina delle sue ricercatissime miscele di caffé. La mia preferita è la Gold, quella del terzo ripiano; aromatica e vellutata. Il signor Giobetti dice che la prepara apposta per me. Mio marito è geloso e lo odia. Spero non voglia davvero investirlo col Suv.

Mi chiamo Sara, ho 23 anni, e sto per laurearmi in Scienze Politiche. Svegliarsi al mattino è dura, specie quando ho lezione presto, ma io lo faccio lo stesso (anche se ho tirato tardi la notte prima) perché a me piace iniziare la giornata facendo colazione al Bar Giobetti. Il signor Giobetti è un vecchietto meraviglioso, e ogni tanto il caffé me lo offre lui. Io prendo quello del primo ripiano: la miscela Smiley. Lui mi sorride, io gli sorrido, e anche il caffé sembra sorriderci. Eppure ero convinta che quella nel posacenere fosse una sigaretta.

Mi chiamo Vito, ho 76 anni, e quando mia moglie non ha voglia di mettere su la caffettiera, perché “se no ti viene un infarto”, io me ne esco e vado a fare due passi fino al Bar Giobetti. Lì il signor Giobetti mi fa un caffé speciale, leggero leggero, e io me lo bevo con calma, al tavolino, in tranquillità, guardando gli enormi barattoli sul secondo ripiano, con l’etichetta “miscela Peace”. Ed ogni tanto mi giro a guardare il parchetto, fuori dalla vetrina, ed inizio a chiedermi: chissà se c’è qualche piccione affamato, lì fuori.

Mi chiamo Marco, ho 32 anni, e sono un consulente finanziario. Per via del lavoro sono in giro in continuazione. Su e giù per la città, tutto il giorno. Inizio presto, stacco tardi, e non riposo mai. Per fortuna, in centro, c’è il Bar Giobetti. Ci passo davanti ogni volta che mi muovo, è come un percorso obbligato. Ormai sono di casa: entro, sorrido, punto l’indice sul quarto ripiano e dopo due minuti il signor Giobetti mi prepara una tazzina di miscela Strong. È stato un grande aiuto da quando ho smesso di pippare coca.

Mi chiamo Giovanna, ho 47 anni, e sono una degustatrice. Per me i sapori e gli odori sono tutto. Ho un gusto ed un olfatto delicatissimi, per tutto. Quando sono fuori casa e ho voglia di un caffé, io voglio berlo esattamente come me lo farei da sola: doppio ristretto tiepido in tazza grande di vetro. Quando voglio un caffé così, io vado al Bar Giobetti. Sul quinto ripiano c’è anche la stessa miscela che uso a casa: la Pink. E mentre lo bevo, mi piace sparlare di tutti quegli altri che ancora si ostinano a non berlo da amaro.

Mi chiamo Andrea, ho 27 anni, e sono il garzone del bar Giobetti. Il mio lavoro è molto semplice: ogni mattina prendo un enorme sacco di caffé da Wu Ming, il nostro grossista cinese, e ci riempio l’espositore. Ci vuole un po’ di tempo, perché ci sono cinque scaffali pieni di barattoli da riempire. Ogni tanto Wu Ming mi aiuta e riusciamo a finire prima. Wu Ming parla molto bene l’italiano, ma se gli dico Liu Xiaobo non mi capisce. Questo vuol dire che è davvero un cinese.


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