Pietro da Cortona, ratto delle Sabine
Il Seicento è stato il secolo della Controriforma cattolica, le nuove certezze spirituali tentavano di contrastare il protestantesimo, ma queste finirono per irrigidire i dogmi della Chiesa. Per la diffusione di massa delle idee controriformiste è ovviamente l’arte ad assumere il ruolo principale. Con questa, la Chiesa si propose di persuadere gli eretici e i dubbiosi, ma perché questo avvenisse occorreva che l’arte avesse la grandiosità necessaria per imporsi, che non significava solamente imponenza e spettacolarità, ma capacità di sedurre, commuovere e conquistare il gusto. A questo proposito il Concilio di Trento raccomandava che la figura del Cristo venisse rappresentata afflitta, sanguinante, ferita ecc. in modo da suscitare un forte sentimento di pietà e devozione nelle masse. L’arte del Seicento arriva a volte all’estremo: in architettura vi è la monumentalità delle costruzioni (richiamo dell’Antico nelle facciate), ai motivi architettonici si sovrappongono quelli scultorei, quindi la forma ha il sopravvento sulla funzione, la facciata perde la sua importanza architettonica e ne acquista un’altra, totalmente scenografica. A Roma si demoliscono interi quartieri, si costruiscono nuove strade e palazzi, nel tentativo di ripristinare l’immagine di potenza e ricchezza della capitale. La città seicentesca è più da vedere che da vivere. In questo contesto vi è lo sviluppo del giardino, luogo di evasione; la sua realizzazione coinvolge ora anche la scultura, l’architettura, la botanica, l’idraulica e la meccanica. Questo è il Barocco, che non intende individuare uno stile ma lo spirito di un secolo. A partire dal XVIII secolo la definizione viene applicata al campo artistico con accezione dispregiativa (sinonimo di esagerato, bizzarro); oggi il termine non ha più nessuna valenza negativa. Il gusto barocco si diffuse in tutti gli Stati cattolici d’Europa e in molti Stati di recente colonizzazione, in America centrale e meridionale; nato quindi come esplicita risposta al protestantesimo questo arriverà in breve a essere accettato negli stessi Paesi protestanti (Germania, Inghilterra e Paesi Bassi).Coinvolgerà pittura, scultura, architettura e anche la letteratura. I maggiori interpreti italiani di questa produzione artistica sono:- Michelangelo Merìsi detto Caravaggio, personalità cupa, scontrosa, emarginata rispetto alla società e che per tanti motivi fatica ad affermarsi.
- Gian Lorenzo Bernini che al contrario di Caravaggio, vive al centro della società del tempo, ricevendo fama, onori e ricchezza fino a meritarsi l’appellativo di “Gran Michelangelo del suo tempo”.
- Francesco Borromini architetto.
- Pietro da Cortona pittore e architetto
- Guarino Guarini architetto.
- Filippo Juvarra architetto.
- Guercino pittore.
- Mattia Preti pittore.
- Giovan Battista Crespi pittore.