Magazine Arte

IL Barocco Leccese e quello Romano

Creato il 23 settembre 2012 da Dino Licci

IL Barocco Leccese e quello Romano

In un’atmosfera elegante e gioiosa, un folto gruppo di estimatori d’arte hanno potuto assistere ieri 22 Settembre 2012, all’inaugurazione di una mostra di dipinti del Barocco Romano provenienti da Palazzo Chigi in Ariccia. L’importante incontro patrocinato, tra l’altro, dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei deputati, dal Consiglio dei Ministri e dal Ministero per i beni e le attività culturali, si è tenuto nel capiente atrio del Palazzo Ducale dei Castromediano a Cavallino di Lecce. Numerose autorità presenti hanno impreziosito una serata dove si è respirata aria di Cultura con la C maiuscola. Alla presenza dell’on. Gaetano Gorgoni e del principe Fulco Ruffo di Calabria, l’avv. Michele Lombardi, sindaco di Cavallino ha aperto i lavori presentando gli illustri ospiti con sapiente maestria ed illustrando, per brevi linee, l’importanza dell’avvenimento, quasi un gemellaggio tra il Barocco leccese, che noi conosciamo bene, con quello romano, nonché il legame indissolubile che lega la Puglia e la provincia di Lecce in particolare, alla famiglia Chigi. Fabio Chigi infatti, prima di indossare la Tiara Pontificia col nome di Alessandro VII, fu Vescovo di Nardò e la sua importanza nel campo dell’arte barocca è fuori discussione ove si pensi che si devono a lui le decorazioni che impreziosiscono, a Roma, piazza San Pietro, Piazza del Popolo o Piazza Colonna per citarne solo alcune. Mattatore della serata, si è comunque distinto per capacità oratoria e competenza artistica veramente fuori dal comune, un brillante Vittorio Sgarbi, che ha tenuta desta l’attenzione dell’uditorio, con un eloquio scevro da retorica e ricco di citazioni artistiche, che hanno evidenziato l’importanza dell’avvenimento culturale. Qualche garbata stoccata sugli errori commessi in passato dalla nostra classe dirigente, è servita ad aumentare l’attenzione di un uditorio di per sé già molto interessato all’evento. Ad illustrare le opere da noi pervenute da palazzo Chigi in Ariccia, da non confondersi col Palazzo Chigi sede del Governo a Roma, è stato il dott. Francesco Petrucci, un vero serbatoio di sapere sull’evoluzione dell’arte barocca romana con particolare riguardo alla pittura. Le opere esposte che vantano preziosi capolavori del seicento, sono firmate da nomi prestigiosi come Gaulli, Voet, Trevisani, Cesari, Salvi, Maratti, Codazzi, Preti e fino a Salvator Rosa , Pier Francesco Mola, Pietro da Cortona, Andrea Pozzo e Gian Lorenzo Bernini. Il Palazzo ducale rimarrà aperto nei prossimi giorni dalle 9,30 alle 12,30e dalle 16,30 alle 20 ad esclusione del lunedì e che desidererà ricevere informazioni più dettagliate, potrà chiamare il numero 320 705429. Sarà utile, credo, come importante tassello per la nostra storia, che, come sappiamo, ha origine messapica, notare la presenza di due busti: quelli di Francesco e Domenico Ascanio Castromediano, che adornano l’atrio del palazzo ducale e l’enorme statua, denominata il “Gigante” che rappresenta il capostipite di casa Castromediano, quel Kiliano di Limburg, nobile tedesco che calcò le nostre terre vero la metà del XII secolo al seguito di Guglielmo I detto il Malo, il re normanno fu figlio di Ruggero II ed Elvira Alfonso di Castiglia. Per ultimo sarà opportuno ricordare in questa occasione la figura di Sigismondo Castromediano, archeologo, scrittore e patriota risorgimentale, che abitò in questo palazzo fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1895 e a cui si deve l’apertura del Museo Archeologico Provinciale di Lecce.

Dino Licci


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :