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Il belga a Calciolab: “Il Fair Play? L’Uefa lo cambierà…”

Creato il 07 maggio 2013 da Mbrignolo

Jean-Louis-DupontINCHIESTE (Milano). Calciolab ha molto a cuore i temi della politica, dell’economia e della finanza calcistica.  Da molti giorni ormai abbiamo parlato dei dubbi che si addensano attorno al Financial Fair Play e ai suoi “buchi” normativi clamorosi, ma anche alle caratteristiche per le quali la regola tanto cara a Platini rischia seriamente di far gelare lo status quo del pallone europeo trasformandolo in una questione tra pochi club che hanno bilanci grandi già ora e che tali rimarranno proprio grazie al Fair Play che impedisce l’immissione di risorse fresche da parte di chi voglia creare nuove opportunità in club che non sono già delle firme del calcio europeo. Per questo la notizia di Dupont all’attacco di questa norma che lede a suo dire la concorrenza ci ha fatto sobbalzare dalle sedie in redazione. Oltretutto l’avvocato belga che stravolse il calcio con la sentenza Bosman, ha fatto un atto ufficiale depositando un ricorso di un agente suo connazionale davanti alla corte Europea. La redazione ha sentito in esclusiva il legale per un commento su questa vicenda che apre una guerra tra Dupont e l’Uefa che si annuncia lunghissima.

Dopo il suo articolo sul Wall Street Journal che denunciava le irregolarità del FFP, ora ha iniziato la causa. Pensa che questa sua mossa sarà sufficiente a far ricredere l’Uefa sulla sua posizione?

E’ un dibattito complesso e premetto che rispetto l’Uefa che è un’organizzazione seria. Sono convinto che questa organizzazione sia dell’avviso di apportare alcuni cambiamenti alla norma se arriverà alla conclusione che essi sono giuridicamente giustificati.

Secondo lei ci sono maniere più eque di raggiungere una libera ed equanime concorrenza?

Secondo la maggior parte degli economisti che si sono disimpegnati sulla questione si: una maggiore suddivisione dei ricavi dei club a livello nazionale e internazionale. Con questo non dico che bisogna farlo per forza, ma se vogliamo andare verso un maggiore equilibrio sportivo e finanziario questo penso sia il mezzo più efficace e proporzionato per raggiungere l’obiettivo

Che ne pensa della disparità, invece, a livello fiscale e legale nelle varie nazioni che, in ogni caso, crea differenze tra i club in Europa?

Gli stati membri dell’unione restano sovrani in materia fiscale. Questo è quindi un fatto con il quale bisogna convivere

Il ricorso contro il Fair Play è stato promosso da un agente. Possiamo per caso leggere in questo una certa “timidezza” verso l’Uefa?

La regola Uefa ha praticamente avuto come risultato il ridurre notevolmente i ricavi degli agenti. E’ dunque naturale che alcuni di loro siano scontenti e abbiano inteso di aprire il dibattito.

Quali altre zone grigie vede nel calcio da affrontare per liberarlo dalle pressioni esterne che alterano la competizione?

Non ho risposta a questa domanda.


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