Mentre in televisione, proprio in queste settimane, impazza la trasmissione di Gerry Scotti “Guinness World of Records” nella quale persone da tutto il mondo tentano di battere sul piccolo schermo i primati delle più improbabili discipline, c’è uno stato europeo che è riuscito ad aggiudicarsi – suo malgrado – il primo gradino del podio di una poco invidiabile classifica.
Si tratta del Belgio, che allo scoccare della mezzanotte di mercoledì 30 marzo 2011 ha collezionato il suo 290° giorno consecutivo senza governo (dopo le elezioni del giugno 2010) scavalcando il precedente record detenuto dall’Iraq, che nel 2009 si fermò – in seguito alle tristemente note vicende politico-belliche che portarono alla fine del regime di Saddam Hussein – a quota 289 giorni (249 per trovare un’intesa politica e altri 40 per comporre il nuovo esecutivo).
La divisione storica tra valloni e fiamminghi e la presenza di ben tre lingue nel paese sta rendendo estremamente difficile la creazione di un nuovo governo dopo una crisi politica senza precedenti, tanto che l’inarrestabile corsa verso il muro dei 290 non solo è andata avanti senza grandi intoppi ma appare pronta ad un ulteriore scatto oltre quota 300 giorni. Tuttavia, almeno a giudicare dai risultati, i cittadini non sembrano essere del tutto scontenti della gestione del governo federale guidato dal cristiano democratico fiammingo Yves Leterme, in carica per i soli affari correnti ma che ha saputo assicurare la presidenza di turno dell’Unione Europea e una decisione chiara sull’intervento in Libia.
Al di là di una pagina provocatoriamente celebrativa, però, rimane ancora attivo l’amaro countdown – in inglese e neerlandese – che è servito fin qui a un gruppetto di giovani webmaster belgi per monitorare lo scorrere del tempo in attesa dello “storico” record. Se il contatore temporale, fin qui, si è mosso all’indietro, allo scoccare della mezzanotte di mercoledì 30 ha invertito il suo moto per poter determinare quanto distacco il paese europeo sta accumulando sugli avversari, a dire il vero ancora pochi e molto lontani: il primo sfidante, infatti, è la Costa d’Avorio che però può vantare “soltanto” 122 giorni senza governo, meno della metà dell’attuale primatista.