Sono tornata dal Piemonte solo da un giorno e tra le tante belle cose che mi frullano per la testa ce n’è una ricorrente. Oltre alle mie espressioni di puro godimento – nell’attimo in cui ho scoperto la crema di lamponi all’interno della pralina di Spes e nel momento in cui ho dato il primo morso al salame offertoci insieme ai formaggi del caseificio Valle Elvo – ciò che non riesco proprio a togliermi dalla mente è il momento dei saluti con i ragazzi che hanno organizzato e partecipato all’educational tour insieme a me…
E’ stato un po’ strano, perché da quando giro l’Italia per partecipare a dei blog tour o educational tour che dir si voglia non mi era ancora capitato di essere talmente in sintonia con persone e luoghi da non avere nessuna voglia di ritornare a casa. Certo, ho visitato dei luoghi in cui chiunque sarebbe voluto rimanere vita natural durante e ho conosciuto molte belle persone con alcune delle quali è scattata un’empatia immediata. Ma le persone di “Qui da noi” in Piemonte mi hanno conquistato in tutto e per tutto, andando ben al di là di una semplice – per quanto non scontata – empatia.
Portatrici sane di valori che condivido al 100% e di una simpatia impareggiabile, in meno di 48 ore Irene ed Elisa si sono ricavate un posticino nel mio cuore. Sono loro che, a mio modo di vedere, hanno scommesso e vinto puntando sulle capacità comunicative dei blogger, affiancandoli ai giornalisti per promuovere un territorio e insieme un modo di fare impresa che merita approfondimento e attenzione.Allo stesso modo e in ancor meno tempo, un altro pezzettino del mio cuore se lo sono aggiudicate Rossana Turina e Anna Bracco. Vice-presidente di Fedagri Piemonte l’una, Direttore della Cantina Clavesana l’altra, in pochissime ore queste due Donne mi hanno trasmesso un’energia incredibile, accompagnata e sostenuta da una profonda passione per il lavoro che fanno e da una sensibilità e acutezza di pensiero che mi hanno ricordato il bello di essere donna. Tanto per essere chiari, le ho immediatamente elette a modello di ciò che voglio essere e diventare come donna e come persona.
Non me ne vogliano tutte le altre splendide persone che in brevissimo tempo ci hanno illustrato il mondo delle cooperative agricole piemontesi – delle quali comunque vi parlerò con dovizia di particolari nei prossimi giorni – ma quando ripenso al tour che mi ha avvicinato alla realtà agricola piemontese come prima cosa mi vengono in mente la forza e la dolcezza insieme di queste quattro fantastiche donne. Che c’era sintonia si era capito all’istante, che ci fosse anche comunanza di intenti si è scoperto strada facendo. E se anche solo metà delle idee partorite da diaboliche menti femminili in fermento sui sedili di un pullman durante gli spostamenti tra un’azienda e l’altra, o attorno a un tavolo sorseggiando dell’ottimo Dogliani si tradurranno in realtà, c’è da scommettere che si tratterà di progetti vincenti. Perché loro sono così, determinate e vincenti. E quando dico che il mio blog è al loro servizio per veicolare i concetti che ho colto dall’esperienza “Qui da noi”, non è retorica, credetemi.Destreggiarmi tra i ricordi per riuscire a tradurre in parole l’esperienza dello scorso weekend non sarà impresa facile, ma come ho avuto modo di dire a Tommaso Mario Abrate, il presidente di Fedagri Piemonte che sabato sera era a cena con noi, la cooperazione deve essere (ed è bene che sia) trasversale. Quindi se i blogger hanno a disposizione strumenti che possono servire a far conoscere a un pubblico più vasto il mondo spesso bistrattato delle cooperative, non sarò certo io a tirarmi indietro e in un’ottica di cooperazione cercherò pure io di fare la mia parte.
A me il weekend è servito per apprendere tanti aspetti che non conoscevo, non solo del Piemonte (ho visto per la prima volta in vita mia, credo, gli alberi delle nocciole!) ma anche e soprattutto del mondo delle cooperative. Datemi un attimo per raccogliere al meglio le idee e poi farò assaggiare anche a voi il Piemonte così come l’ho assaggiato io. Beh, quasi…