Il bello non è ideale

Se provassimo a mettere da parte l’aggettivo “bello” in molti non saprebbero più quale parola abbordare in sostituzione dello scontatissimo e ripetuto bello, beeello, molto bello, bellooo. Perché pensare che il bello rende meglio l’idea è una malattia che ci portiamo dal Neoclassicismo con Antonio Canova e la sua aggrovigliata scultura “Amore e Psiche“. Da allora i tempi sono cambiati, le sculture rinnovate, le mentalità elevate, tranne  il bello che ha deciso di fossilizzarsi nelle esclamazioni di meraviglia, nelle considerazioni quotidiane, nelle affascinanti visioni e nella filosofia mondiale.
Anche nel nuovo millenio, nonostante i continui progressi (tecnologici ma non letterali che invece continuano a vivere di memoria) risulta immortale il bello – molto bello, veramente bello, davvero bello, bello – che si presenta come un giudizio vacillante che diventa pomposo grazie ai pronomi. Bello diventa un abito che non dispiace, un cibo gustoso, un balletto coreografico, un souvenire, un quadro, un armadio, un gioco da tavola, una decorazione, un computer, un paio di occhiali, una bella notizia (che delle volte è anche una buona notizia!) Eppure di sinonimi ce ne sono tanti ma ci stanchiamo di cercarli e tenerli in mente.
L’unica soluzione interessante potrebbe essere: bandire un nuovo insegnamento parte della lingua italiana che faccia imparare ai bambini i sinonimi come si fa con i verbi. Perché le parole sono azione nel momento in cui si proferiscono. “Dire è fare” insegna il filosofo e semiologo statunitense Charles Sanders Peirce, perché dire che è “bello” vuol dire compiere un’azione, asserire un giudizio a dati animali/persone/cose.

AVVISI
Attendo vostre considerazioni sulla mia idea di realizzare un Magazine al quale potete sicuramente partecipare con articoli, racconti, foto, interviste e chi più ne ha più ne metta. So che questo progetto una volta avviato ha bisogno di molto tempo e grande pazienza, ma l’editoria fa parte dei miei – ancora incolti – interessi. Dite che ce la posso fare?