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Il bene che ritorna

Creato il 30 dicembre 2014 da Smilingischic

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«Il bene è contagioso» scrive Bergoglio. «E come il bene tende a comunicarsi, così il male a cui si acconsente, cioè l’ingiustizia, tende a espandere la sua forza nociva e a scardinare silenziosamente le basi di qualsiasi sistema politico e sociale». E’ un po’ lo stesso messaggio che con un linguaggio più semplice e adatto ai bambini stava dentro la favola dei Caldomorbidi che vi ho scritto qui la vigilia di Natale.

E’ un pensiero che in questi giorni mi torna costantemente in testa e fa rumore … più forte dello scarto dei regali, più forte dei primi botti di preparazione al capodanno. Quanto sarebbe bello riuscire a infettarsi l’uno con l’altro appassionatamente felici. Perché la felicità non è un punto di arrivo ma una scelta. Non ci credete?

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Ieri sera mi è capitato di parlare con una ragazza speciale che ha avuto pochi mesi fa un lutto terribile, di quelli che potresti non riprenderti più. E mi raccontava di come avesse scelto di farcela, di alzarsi con il sorriso e continuare la sua vita con lo stesso entusiasmo per onorare, ricordare la sua perdita. Di come la sua gioia assumesse un ruolo ancora più importante perché doveva necessariamente valere doppio. E io mi sono sentita piccola piccola.

Sicuramente a tutti noi è capitato di sentirci bene trovandoci vicino a una persona solare, sorridente. E non è un caso, poiché ho letto recentemente che è stato pubblicato uno studio sulla rivista British Medical Journal, nel quale si afferma che esiste veramente una relazione matematica sul fatto che la felicità sia contagiosa e proprio come un virus, è tanto più probabile essere felici quanto più si sta vicini a persone gioiose e serene. L’ho sempre detto che la matematica serviva a qualcosa.

A mettere a punto questa teoria della felicità sono stati due scienziati anglosassoni, Nicholas Christakis della Medical School di Harvard e James Fowler, sociologo dell’Università della California (San Diego). Dai calcoli degli studiosi risulta che la probabilità d’essere felici aumenta del 42% se si vive a meno di un chilometro di distanza da un amico felice e del 22% se si vive a meno di tre chilometri di lontananza. Ecco. Ve l’ho detto che bisogna stare vicini vicini. 

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Qui  trovate il video che mi ha inspirato questo post, un cortometraggio realizzato per il Singapore Inspiration Short Drama Film che si intitola “Ripple” e racconta la storia del bene che, una volta messo in circolo, ritorna a chi lo ha fatto. Forse lo avete già visto, in caso contrario merita cinque minuti del vostro tempo.

Un bacio.

A presto. Sa

♥♥♥

Dettagli:

Immagini Via Pinterest 


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