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La vedova Raciti: stasera 30mila magliette pro Speziale? Non si giochi
Marisa Grasso, vedova di Filippo Raciti, l'ispettore di polizia morto nel 2007 durante gli incidenti scatenati dagli ultras catanesi contro la polizia alla fine di un derby con il Palermo parla di «vergogna», commentando in diretta a "24 Mattino" su Radio 24 la notizia delle 30mila magliette con la scritta "Speziale libero" che i tifosi del Napoli starebbero preparando per la partita di stasera Napoli-Cagliari (con riferimento ad Antonino Speziale, condannato proprio per l'omicidio di Raciti) . «A questa notizia dovrebbe una risposta il presidente del Consiglio. Deve dare una risposta - ha aggiunto la vedova Raciti, che alla domanda del conduttore Alessandro Milan su quale tipo di risposta si attende, ha aggiunto - chiudete, non fate giocare, basta. Uno Stato forte prende delle misure forti, non è essenziale una partita di calcio, se ne può fare anche a meno. Ognuno sta a casa sua e si evitano problemi, vabbè c'è una perdita economica ma non è colpa mia. Un lavoro non può creare così tanti problemi, il lavoro deve rendere a una persona dignità perché porta onestamente a casa i soldi, ma alcuni lavori tolgono serenità a chi dovrebbe svolgere un servizio che dovrebbe garantire sicurezza ai cittadini. Questa delle magliette invece è la risposta che incassa lo Stato».Marisa Grasso ha continuato: «Se lo Stato fosse forte, queste cose non sarebbero accadute. Io purtroppo mi aspetto che oltre a mio marito, che avrei voluto fosse l'unico sacrificio, ci siano altri Filippo Raciti. Lo Stato è debole, aspettiamoci di tutto. È davvero una vergogna sentire anche questa cosa delle magliette. Questo Speziale, che non io non nomino mai, è un assassino e uno spacciatore di droga. È un mercante di morte. Questo si pubblicizza».
Marisa Grasso è tornata sugli scontri di sabato all'Olimpico: «Questo Genny ‘a Carogna non ha nessun diritto di parola sulla vicenda di mio marito, può parlare solo dei suoi fatti personali. Io ho chiesto giustizia in un'aula di tribunale presenziando ogni giorno per 6 anni. E ho saputo la verità, non c'è nessun dubbio sulla vicenda giudiziaria. Due persone sono state condannate per omicidio fino alla Cassazione. In più, mentre era in attesa di giudizio, Speziale aveva la piena libertà di poter parlare e lo hanno arrestato i colleghi di mio marito per spaccio di droga. Non parliamo di sante persone ma di persone mai pentite. Questa cosiddetta "Carogna" che non è mai venuto in tribunale non può indossare una maglietta con quella scritta». Infine la vedova Raciti ha fatto un appello alle istituzioni: «Le telefonate di solidarietà mi stanno bene, ma io attendo risposte. Va bene che si faccia una nuova legge, forse dovremmo parlare della violenza degli stadi come di una nuova forma di terrorismo, il terrorismo da stadio. Comunque è un problema da sconfiggere, le risposte le vogliamo tutti, non solo io».
Mi associo alle parole di questa donna piena di dignità, intelligenza e dolore.Le risposte le vuole la Società Civile così come si è organizzata con le sue Leggi volte all'ottenimento del Bene comune di tutti i facenti parte la Società medesima.
Altrimenti si sarebbero fatte leggi che consentivano la violenza insensata, che giornalisti da radiare dall'Albo avvalorano continuando a chiamare dei malati di violenza "tifosi", e la sopraffazione degli altri.Altrimenti si accetterebbe (e purtroppo in parte si accetta) la libertà di obnubilarsi la mente con le droghe che alterano il comportamento sfociando in eccessi che creano male ad altri.Insomma la Società della vedova, per violenza, dell'Ispettore Raciti è la mia idea di Società, quella del figlio di camorrista, come detto dai telegiornali, che chiamano "a Carogna" non è la mia idea di Società, essa è l'organizzazione volta al Male degli altri per far emergere con la violenza e la sopraffazione alcuni su tutti gli altri.
Oggi c'è la scuola pubblica per tutti, eppure rimane una sacca di esseri umani che odia la scuola, odia la cultura e sceglie altre mete immediate, superficiali, poco cerebrali per vivere e queste menti dall'orizzonte limitato necessariamente non hanno dubbi su quel che fanno, il dubbio attiene alle menti evolute: questi sono ottusamente brutali, convinti che le loro pulsioni siano giuste e che possano esprimersi senza limite alcuno.
Un tempo il senso del limite lo dava il cosiddetto "timor di Dio", una specie di religiosa superstizione unita ad una certa umiltà..
Ora l'imbarbarimento unito alla assoluta mancanza di cultura e al lassismo dello Stato che, grazie agli interessi dei Partiti Politici, è ondivago nell'applicazione delle Leggi e non assicura la certezza delle sanzioni e delle pene, ogni essere senza freni si permette di tutto.
Conseguenza: il Bene viene schiacciato dal Male.
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