Molti di voi sanno che sono diventata mamma da pochissimo.
Di conseguenza, il primo articolo della sezione “Promossi e Bocciati” non poteva che riguardare due dei prodotti che uso per la mia Amaranta.
Oggi, infatti, ho passato al vaglio due pezzi nuovissimi messi sul mercato da una delle case produttrici di maggior successo (se non l’azienda leader in Italia) di prodotti per la primissima infanzia: la Chicco.
Iniziamo dal grande bocciato.
Che la pubblicità sia l’anima del commercio è cosa assolutamente vera e sacrosanta. Purtroppo, però, è spesso fuorviante. Poco prima che partorissi, infatti, avevo preso a comprare e a divorare decine e decine di riviste riguardanti la maternità. Come ogni neo-mamma la cui carta di credito andrebbe categoricamente sequestrata affinché non venga spesa totalmente in negozi di bambini, sfogliando le pagine di una delle suddette riviste, mi sono innamorata follemente dei nuovi biberon della linea Step up Chicco (foto). Li avrete visti mille volte anche voi. Grandi ed ergonomici, con la tettarella che ricorda fortemente il seno umano, sia in grandezza che in morbidezza. Parlandone con Carmine, allora, ho deciso di comprarne due (non uno, due!!!). Sono effettivamente bellissimi ed originali. E al tatto, la tettarella in silicone extramorbido è fenomenale.
Essendo enorme, poi, fa sì che sia sempre colma di latte e che il bambino non succhi aria, andando ad incorrere in singhiozzi e colichette. I nuovi sterilizzatori, infine, sono studiati per contenere anche biberon di quella dimensione.
Perché allora li boccio? La tettarella ha flusso regolabile, ma anche inclinata nel verso che prevede la minore discesa di latte, la poppata (almeno per me) diventa un dramma. La mia bambina si lava completamente il muso ad ogni pasto. Molto liquido esce già da sé dal foro del ciuccio, tanto altro viene risputato perché in eccesso. Lo pseudo capezzolo del ciuccio è troppo grande e tende a scivolare dalla boccuccia della piccola. Alla minima pressione il latte schizza, andando a finire ovunque. Il prezzo, infine, non è neanche dei più bassi: 9,50 euro, se non ricordo male.
Non ci siamo proprio. Li ho sostituiti entrambi ieri, dopo un mesetto (lasciato passare pensando che Amaranta avesse bisogno di tempo per abituarsi), con un Nuby e un Chicco Benessere.
Promosso a pienissimi voti, e senza alcuna riserva, è invece il pannolino Dry Fit pacco arancione (foto).
E’ sottile, ma super assorbente. Facilissimo da indossare, non limita i movimenti della mia piccola sgambettante. Le ali laterali sono molto elastiche, non segano e fanno il loro “sporco” dovere in caso di fuoriuscite. Il tessuto è traspirante e mantiene la pelle asciutta. Amaranta non ha più alcun tipo di problema con questi pannolini. Li comprerò SEMPRE. Il prezzo del resto è ottimale: 3,70 euro per oltre 2o pezzi
Green Hugs!