Gismondi si lamenta sul Corriere Adriatico della mancata approvazione del bilancio di previsione del 2013. Ha ragione, il Sindaco, a lamentarsi perché senza bilancio non c’è programmazione e senza programmazione non ci sono investimenti. Così giocoforza si blocca tutto: non si investe in cultura, non si investe in opere pubbliche, non si investe per l’economia, non si investe per il recupero della città. Tutto sacrosanto. Ma visto che questa amministrazione è al governo da oltre quattro anni e, a dire il vero, investimenti per la cultura, opere pubbliche, economia, recupero della città ne abbiamo visti davvero pochi, mi pare lecito domandarsi: che differenza fa se approviamo o non approviamo il bilancio?
Luca Craia