Devo dire che mai come quest’anno sulla mia testa,e quella dei miei concittadini tarantini,i caccia hanno inflitto sonore campane di dolore nelle orecchie.
Volano bassi,passano in ripetizione e ci ricordano che siamo in allerta continua.
Sono stato in vacanza in un posto dove passavano, sopra me invece, bellissimi bimotori,di quelli che ti fanno sognare di vedere panorami dall’alto.
Ebbene loro,immuni dall’odio per il rumore non assordante,sfrcciavano nel cielo con il tipico rumore a trombetta,si quello che spernacchia e ti fa credere che possano cadere…e che invece no,li fa scomparire all’orizzonte e lasciare dentro noi immensi e piacevoli sensazioni di liberta’.
I caccia,no.
Ripeto assordanti,pericolosi e invadenti,invadenti di spazi limpidi dove il contrasto tra volo ecologico e inquinante e’ visibile sempre.
I caccia,dei top gun nostrani,scorrono lassu’ e mi fanno venire alla mente due cosine molto semplici:
1)che stiamo correndo un gran rischio con l’egemonia dell’era Putin e dell’Europa pronta a difendersi da eventuali ritorni di guerra fredda.
2)che siamo venditori di armi all’estero e che investiamo miliardi di euro quando qui si muore di fame.
Allora evviva i bimotori,quelli con i top gun con l’elmetto in pelle e gli occhialoni.
Evviva loro,anime libere in cielo che ci regalano un poco di romanticismo invece della fredda scia che lasciano i mostri di acciaio pronti per le prossime sfide belliche.