discendessimo da una scimmia mite ed empatica come un bonobo?
(F. de Waal)
di Elena De Santis
Una definizione di morale che ci dà de Waal è la seguente: <> L’evoluzione avrebbe favorito la morale poiché funzionale agli equilibri della comunità. De Waal, come abbiamo già accennato, non considera la morale appannaggio della sola umanità, ma la allarga anche ad altri animali. Un posto di primo piano lo riserva al bonobo, in passato erroneamente classificato come una poco significativa variante dello scimpanzé. Dal bonobo, specie in termini di moralità, l’uomo avrebbe molto da imparare. <> Ciò che notoriamente contraddistingue i bonobo è il comportamento sessuale slegato dal fine meramente riproduttivo (un aspetto, questo del perseguimento del piacere sessuale fine a se stesso, che li rende molto simili alla stragrande maggioranza dei membri della nostra specie). I bonobo, a seconda delle singole personalità, sono omosessuali, eterosessuali e bisessuali; praticano sesso a coppia e di gruppo assumendo posizioni talvolta talmente ardite da far arrossire i nostri più navigati libertini. La verità è che i bonobo risolvono molti conflitti sociali attraverso il sesso, vissuto quasi sottoforma di grooming libidinoso. Laddove lo scimpanzé usa la violenza e l’aggressività, il bonobo oppone la pacificazione per via genitale. Negli zoo è noto che gli scimpanzé estranei devono essere debitamente separati e fatti familiarizzare un po’ per volta e con gran cautela; i bonobo, al contrario, dopo sbrigative presentazioni, si danno subito all’orgia. Curiosa creatura, teneramente disinibita. Con il bonobo (e lo scimpanzé) condividiamo quasi tutto il nostro DNA.
La morale, scrive de Waal, viene dal nostro interno e fa parte della nostra biologia. Nulla di più lontano da quanto affermato dal biologo americano Michael Ghiselin, secondo il quale: <> De Waal, al contrario, considera l’uomo intrinsecamente buono, anche se capace di fare il male (piuttosto quindi che intrinsecamente cattivo, anche se capace di fare il bene). La carne sul fuoco è tanta, e il saggio va più volte fuori traccia. De Waal, infine, dà una bacchettata agli atei antireligiosi militanti e si domanda: che cosa direbbe un bonobo a un ateo? Risposta: gli consiglierebbe di smetterla di collezionare prove scientifiche che palesano l’inesistenza di Dio e lo rimanderebbe a considerare l’origine atavica della morale. Una morale nata nell’uomo e con l’uomo, prima dell’invenzione di qualsiasi religione, e prima del lontano addio dalle cugine antropomorfe.
Elena De Santis
LEGGI ANCHE:
IL PRIMATE RECALCITRANTE | Evoluti e abbandonati – Il nuovo saggio di Telmo Pievani
IL VANGELO RAZIONALE. Come stanno le cose | il nuovo saggio di Piergiorgio Odifreddi
I PROGENITORI. Eva mitocondriale e Adamo-Y cromosomale
UNA MIRIADE DI SCIMMIE | Il grande racconto dell’evoluzione umana | Giorgio Manzi (Il Mulino)
IL DIO NERO DI FO. Dario Fo racconta l’Evoluzione
SULLE TRACCE DI HOMO SAPIENS In mostra a Roma la grande storia dell’umanità
IL CULTO CIVILE. Consigli pratici per un uso alternativo delle religioni
UNIVERSO IMPERFETTO. Il Neo del Creatore, il nuovo saggio di Marcelo Gleiser
IL GRANDE DISEGNO. L’universo secondo Stephen Hawking
Cover Amedit n° 19 – Giugno 2014, “Barbatrucco” by Iano
Copyright 2014 © Amedit – Tutti i diritti riservati
Questo articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 19 – Giugno 2014
VAI AGLI ALTRI ARTICOLI: Amedit n. 19 – Giugno 2014
Per richiedere una copia della rivista cartacea è sufficiente scrivere a: amedit@amedit.it
e versare un piccolo contributo per spese di spedizione.