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Il bordo vertiginoso delle cose

Creato il 28 novembre 2013 da Valeria Polverino @missvalesbooks
Il bordo vertiginoso delle cose
Buongiorno cari Booklovers!
Oggi vi parlerò di uno degli ultimi libri che ho letto (più che letto divorato), ovvero Il bordo vertiginoso delle cose, scritto da Gianrico Carofiglio e edito da Rizzoli:
Il bordo vertiginoso delle cose
Rizzoli editore
Collana La Scala
pag.320
18,50 euro (ebook 9,99 euro)
ISBN: 17068581

L'autore: 


Il bordo vertiginoso delle coseGianrico Carofiglio (Bari 1961) ha pubblicato, per Rizzoli, i romanzi Il passato è una terra straniera (2004) e Il silenzio dell’onda (2011), il graphic novel Cacciatori nelle tenebre (2007) con il fratello Francesco, la raccolta di racconti Non esiste saggezza (2010) e il saggio La manomissione delle parole (2010). È autore del ciclo di romanzi dell’avvocato Guerrieri. I suoi libri sono tradotti in ventiquattro lingue.
La trama:
Un caffè al bar, una notizia di cronaca nera sul giornale, un nome che riaffiora dal passato e toglie il respiro. Enrico Vallesi è un uomo tradito dal successo del suo primo romanzo, intrappolato in un destino paradossale, che ha il sapore amaro delle occasioni mancate. Arriva però il giorno in cui sottrarsi al confronto con la memoria non è più possibile. Enrico decide allora di salire su un treno e tornare nella città dove è cresciuto, e dalla quale è scappato molti anni prima. Comincia in questo modo un avvincente viaggio di riscoperta attraverso i ricordi di un’adolescenza inquieta, in bilico fra rabbia e tenerezza. Un tempo fragile, struggente e violento segnato dall’amore per Celeste, giovane e luminosa supplente di filosofia, e dalla pericolosa attrazione per Salvatore, compagno di classe già adulto ed esperto della vita, anche nei suoi aspetti più feroci. Con una scrittura lieve e tagliente, con un ritmo che non lascia tregua, Gianrico Carofiglio ci guida fra le storie e nella psicologia dei personaggi, indaga le crepe dell’esistenza, evoca, nella banalità del quotidiano, “quel senso di straniamento che ci prende quando viaggiamo per terre sconosciute e lontane”. Romanzo di formazione alla vita e alla violenza, racconto sulla passione per le idee e per le parole, storia d’amore, implacabile riflessione sulla natura sfuggente del successo e del fallimento, Il bordo vertiginoso delle cose può essere letto in molti modi. Ma tutti riconducono a un punto preciso, a una sorta di luogo geometrico dell’anima in cui si incontrano la dolcezza e la brutalità, il desiderio e la paura, la sconfitta e l’inattesa, emozionante opportunità di ricominciare.
La recensione:
A noi interessa soltanto il bordo vertiginoso delle cose
(cit. Robert Browning) 

 Partire da un evento presente per riscoprire qualcosa che fa parte del proprio passato. Principalmente è questo il senso dell'ultimo libro di Gianrico Carofiglio.Il protagonista é Enrico Vallesi, uno scrittore con all'attivo un solo libro di successo che si guadagna da vivere lavorando come ghostwriter. Mentre é seduto al bar sorseggiando un caffé e leggendo il giornale la sua attenzione viene catturata da una notizia relativa ad una rapina finita male in cui é rimasto ucciso uno dei malviventi. Il rapinatore in questione é Salvatore Scarrone, suo compagno di classe ai tempi del Liceo Orazio Flacco a Bari. Enrico decide di ritornare a Bari, per fare finalmente pace col suo passato.La narrazione degli eventi é caratterizzata da un equilibrio precario: Enrico stesso vive sospeso tra il rimpianto del passato e l'amarezza del presente. Un passato che lo spinge ad abbandonare tutto per andare alla ricerca di sè stesso e di qualcosa che si scopre nel corso della narrazione.La composizione del romanzo e la narrazione degli eventi è assai particolare: vi è l'alternanza di prima e seconda persona a seconda se gli eventi raccontati si riferiscono al passato (io) o presente (tu) e i capitoli riguardanti narrazione di eventi passati hanno il nome del protagonista (Enrico), mentre quelli relativi al presente seguono una semplice numerazione.Senza dubbio la narrazione degli eventi passati coinvolge il lettore maggiormente: abbiamo modo di conoscere molto bene la gioventù di Enrico, ragazzo un po' timido appassionato di letteratura (nel tempo libero si diletta a ricopiare con la Lettera 22 gli incipit di romanzi famosi) la cui vita cambia radicalmente proprio quando incontra Salvatore, militante di sinistra nell'Italia degli anni di piombo. Lo inizierà alla violenza e, al contempo, sarà iniziato anche all'amore, però platonico: a metà anno scolastico fa la comparsa Celeste Belforte, supplente di filosofia che gli farà vivere il suo primo innamoramento.Il caso gioca un ruolo importante nel romanzo: per caso Enrico apprende della morte di Salvatore, per caso il professore di filosofia si ammala permettendo al protagonista di incontrare Celeste, per caso i carabinieri si trovano a passare nel posto giusto al momento giusto.Lo stile è quello solito di Carofiglio, con una narrazione precisa e scorrevole degli eventi. E' la conferma che l'autore barese non è un giallista a 360°, cosa che già si era capita ai tempi de La manomissione delle parole, libro dedicato interamente alla lingua e all'uso delle parole.Il bordo vertiginoso delle cose coinvolge il lettore sin dall'inizio con una voracità tale da farlo immergere nella storia: il desiderio di scoprire cosa stia effettivamente cercando il protagonista è molto forte e difficilmente riuscirà ad interrompere la lettura. A mio avviso il punto debole dell'opera è proprio il finale: rispetto al resto della storia è un po' debole, credo non sia stata l'unica a fine lettura ad essermi chiesta: "e poi che succede?". Per come travolge la lettura (almeno per me così è stato) ci si aspetta un finale all'altezza dell'intero romanzo. Qualche rivelazione c'è, ma non è sufficiente.
Qualche settimana fa (se vi foste persi il post lo ritrovate qui) ho avuto il piacere di assistere alla presentazione che si è svolta a Salerno, magistralmente introdotta da Diego De Silva. Non vi nascondo che fino a questo momento non avevo mai letto un romanzo di Carofiglio. Ho apprezzato molto il suo stile, è davvero un piacere perdersi nei suoi libri. Mi è sinceramente dispiaciuto che il finale abbia rovinato il tutto.
Mi farebbe piacere avere la vostra opinione in merito. L'avete letto? In caso affermativo, vi è piaciuto?Alla prossima!

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