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Il borsino del GP di Austin

Da Carlo69 @F1Raceit
Appunti hamilton

Published on novembre 19th, 2012 | by Giulio Scaccia

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GP delle Americhe, 18 novembre 2012. Vince Lewis Hamilton, dopo una bella battaglia con Sebastian Vettel che arriva secondo. Terzo Fernando Alonso.

La gara di Austin è stata spettacolare, soprattutto nei primi giri con numerosi duelli ravvicinati, sopratutto nelle posizioni a ridosso dei primi. Lewis Hamilton sfrutta l’unica occasione generata da un doppiaggio e vince sorpassando la Red Bull, migliore in trazione ma con una velocità di punta più bassa. Arranca la Ferrari di Alonso che, grazie alla matematica, rimane agganciato ad una flebile speranza di vincere il mondiale. Ora Sebastian Vettel ad una gara dalla fine, ha 13 punti di vantaggio.

Analizziamo alcuni dei protagonisti

In salita

Lewis Hamilton. E’ sorpreso dalla prestazione della sua McLaren in qualifica. La sua prestazione in gara invece sorprende pochi. E’ in quelle giornate in cui è difficile mantere il suo ritmo e, in questo caso, tenerlo dietro. Nonostante parta dal lato sporco della pista non perde posizioni. Tallona Vettel ma paga la migliore trazione della Red Bull. All’unica occasione propizia piazza il colpo del ko. Una grande vittoria. La Formula 1 ha chiuso negli States con lui e riapre la sua storia sempre con l’anglocaraibico. Una prestazione da incorniciare.

Sebastian Vettel. Dominatore delle qualifiche, deve fare i conti con un super Hamilton. Se lo trova negli specchietti per tre quarti di gara, ed avere un mastino simile e non perdere la concentrazione non è facile. Alla fine deve lasciare la prima posizione ma non molla un centrimetro e prova a rifarsi sotto nel finale. Alla fine è secondo, con un margine di vantaggio di 13 punti su Alonso. Intanto porta a casa punti pesanti che valgono il campionato costruttori alla Red Bull.

Felipe Massa. Nonostante le dubbie scelte della Ferrari di retrocederlo, fa una gran bella gara. Sempre veloce, è più efficace del compagno di squadra, nonostante abbia una macchina senza gli ultimi sviluppi. Ed è tutto dire sul filo perso dalla squadra Ferrari. Lotta, combatte, resiste ed attacca. Poteva svegliarsi prima.

Jenson Button. Bella la gara di Jenson. Parte con le gomme dure, si districa nel gruppo, tiene un buon ritmo. Con le gomme morbide divenata un brutto cliente in pista ma, dopo aver sorpassato Raikkonen, nel momento in cui avrebbe potuto anche andare oltre la quinta posizione, viene mollato dal Kers. Peccato, ma la bella prestazione tutta ritmo e sorpassi rimane.

Kimi Raikkonen. Il finlandese è tornato. E’ impegnato in parecchi duelli, sorpassa, viene sorpassato, ma finalmente tira fuori tutta la classe che già aveva fatto vedere ad Abu Dhabi. Alla fine rallenta a causa degli pneumatici che soffrono per l’abbassamento delle temperature, ma vederlo in pista fa bene allo sport dei motori.

Nico Hulkenberg. Il tedesco batte ancora sia in prova che in gara il quotato compagno di team. Arriva ancora nei punti e resiste con le unghie e con i denti agli attacchi prima di Senna e poi di Maldonado. Chi lo ha preso ha fatto un affare. Chi non lo ha voluto prendere un po’ meno.

Pastor Maldonando e Bruno Senna. Il venezuelano perde posizioni in partenza, poi rimonta con rabbia ma in modo efficace. Il brasiliano fa lo stesso. Entrambi si danno e danno battaglia, con forza ma senza fare errori dettati dalla troppa foga. Provano nel finale a passare Hulkenberg, ma debbono accontentarsi. Chiudono entrambi nei punti una buona gara.

 

In discesa

Fernando Alonso. La sensazione è che una sottile rassegnazione stia prendendo il sopravvento. Prove opache, una grande partenza, ma tutto lì. La Ferrari gli permetteva questo ma il fatto che la vettura con gli aggiornamenti sia andata peggio di quella di Massa, non può essere solo responsabilità degli ingegneri. Becca da Vettel un distacco da tappa dolomitica. La matematica lo tiene in gioco, ma la sensazione è che il mondiale è andato, anche nella testa dello spagnolo. E, a ben pensarci, lo spagnolo ha tutte le ragioni per avere una flessione, dopo che ha tirato la carretta per un anno intero e si vede mal supportato dalla squadra.

Romain Grosjean. Solito errore con un testacoda evitabile in frenata. Rovina le gomme e deve fermarsi presto ai box. Finisce in crescendo alle spalle del compagno di squadra, ma la pecca iniziale pesa.

Paul di Resta. Cosa è successo al talentuoso scozzese, che sembrava destinato alla McLaren o alla Mercedes? Sono parecchie gare che le prende sia in prova che in gara dal compagno di squadra. Non è veloce, non è incisivo in nessun frangente. E’ in una strana involuzione.

Sergio Perez e Kamui Kobayashi. Il duo della Sauber esce nel Q2 in prova e non riesce mai in gara a mettere insieme qualcosa di interessante. Dopo il podio di Suzuka, la squadra elvetica è sparita. Perez è sparito da quando ha firmato per la McLaren. Whitmarsh e qualcun altro inizia ad avere qualche dubbio.

 

 


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