In un momento politico così delicato per il nostro Paese, La 7 ha deciso di trasmettere, a “soli” 3 anni dalla sua uscita sul grande schermo, il pluripremiato film di Paolo Sorrentino “Il Divo”. La pellicola racconta la vita del più influente ed inquietante uomo politico del dopoguerra, Giulio Andreotti. Linea guida della storia di questo criptico personaggio della politica italiana, è l’uso del grottesco quale forma caricaturale, infatti, già nella scena iniziale si vede un Andreotti in preda ad una terribile emicrania con spilloni conficcati in volto per la terapia di agopuntura. I movimenti delle sue mani, il suo camminare all’indietro in maniera robotica, lo rendono quasi estraneo al contesto, trasformandolo in misterioso e affascinante.
Ad intrecciarsi con il grottesco è il tema della solitudine del personaggio, che si manifesta attraverso sua andatura curva, quasi a simboleggiare il peso sulle sue spalle delle enormi responsabilità che il suo ruolo investe, e dai suoi lunghi silenzi. A dare vita al personaggio è il camaleontico Toni Servillo, che mostra al pubblico i due volti del politico. Da un lato, infatti, si vede un Andreotti dolcissimo e tenero con la moglie, che trasforma il suo sarcasmo in simpatia, temerario di Dio. Dall’altro, invece, si manifesta un Andreotti che con la sua imperturbabile maschera provoca atterrimento in chi gli si pone davanti, con la sua freddezza e lucidità decide i destini altrui. Sono gli anni, quelli del governo Andreotti, in cui si consumano numerosi omicidi e fatti di sangue, che si insinuano prepotentemente nel racconto, e si alternano alle vicende della sua vita.
Sorrentino pone il personaggio in una sorta di monologo, incalzante e rabbioso, in cui lascia che le emozioni, che pervadono il personaggio stesso, vengano fuori e vadano a scalfire quella maschera inespugnabile creata.
Il peggiore della settimana è: Attenti a quei due – La sfida. In onda su Rai Uno sabato 5 febbraio 2011.
Programma d’intrattenimento condotto da Fabrizio Frizzi e Max Giusti, “Attenti a quei due!” va in onda tutti i sabato su Rai Uno. Il titolo riprende quello di una nota serie televisiva britannica prodotta nel 1970-1971 da Robert S.Baker, che gioca sulla diversità dei due protagonisti rivali e amici legati in una serie di avventure in giro per l’Europa.
A differenza della celebre serie televisiva, la trasmissione propone una sfida fra i due conduttori, così diversi tra di loro, che si cimentano in diverse prove che richiamano i programmi televisivi di successo. A giudicare le capacità dei due è una giuria, come d’abitudine ormai in ogni programma, composta da una serie di personaggi famosi. Fabrizio Frizzi e Max Giusti hanno due personalità e due modi di condurre molto diversi fra loro, che mal si amalgamano nella crescita del programma. Esiste infatti troppa discordanza fra la professionalità e i 30 anni di carriera di Frizzi e la poca praticità televisiva di Giusti.
Lo studio scelto da “Attenti a quei due!”, l’Auditorium Rai di Napoli, è lo stesso utilizzato per un altro programma, che però ha suscitato grande successo, ossia “Ti lascio una canzone” di Antonella Clerici, forse nel tentativo, fallito, di replicarne la medesima popolarità.