Published on ottobre 14th, 2012 | by Giulio Scaccia
0Il borsino di Yeongam
Gran Premio di Corea. Vince Sebastian Vettel e si riprende la testa della classifica mondiale. Dominio Red Bull. Ferrari dignitosa ma che non va oltre un terzo e quarto posto.
La Red Bull è tornata. Terza vittoria consecutiva per Vettel, doppietta e dominio assoluto, in prova e in gara. La Ferrari limita i danni, ma il gap è evidente. Dato positivo il secondo posto conquistato nella classifica costruttori ai danni di una McLaren sparita dopo il Gran Premio di Singapore. In lieve ripresa la Lotus. Male Mercedes, Sauber e Williams, ottima la Toro Rosso sul passo gara.
Analizziamo alcuni dei protagonisti.
In salita
Sebastian Vettel. Terza vittoria consecutiva. Brucia in partenza il compagno di squadra e si invola. Gara condotta alla maniera che preferisce tenendo un gran ritmo. Gestisce nel finale le gomme ormai al limite. I detrattori diranno che è merito della vettura: intanto lui vince, anzi stravince. Come scrive una penna importante, quando ha pista libera è molto simile a Schumacher nel modo di andare. Ora il mondiale può solo perderlo.
Felipe Massa. Ottima partenza, aggressivo e veloce per tutto il Gran Premio. Supera in partenza Raikkonen e poi Hamilton. Dai box gli dicono di rallentare per non infastidire Alonso. Oggi era più veloce del compagno di squadra, frutto anche del buon lavoro fatto nelle prove libere. Certo che poteva svegliarsi qualche gara prima.
Nico Hulkenberg. In questo scorcio di stagione è sempre davanti in prova e sopratutto in gara a Paul Di Resta. Un’ottima prova coronata da un 6° posto. Fa una gara intelligente ed efficace. Riesce a superare in un colpo solo Grosjean ed Hamilton. A fine gara fonti importanti lo danno per certo in Sauber. Per lui è una buona giornata davvero.
Jean-Eric Vergne e Daniel Ricciardo. La scuderia di Faenza probabilmente ha sacrificato le prove per la gara, ma se così è stato ne è valsa la pena. Ottima strategia, buonissimo ritmo gara. L’8° e 9° posto sono un risultato importante per un team e due piloti che erano qualche gara fa entrati in una spirale di errori e cattive prestazioni. Ricciardo nel finale accusa qualche problema e perde la posizione ai danni del compagno di squadra, ma resta la buona prestazione. Per entrambi.
Romain Grosjean. I colleghi ormai non lo guardano di buon occhio. Il francese corre non rischiando e anzi, dà battaglia con grande attezione e discreta efficacia. E’ la dimostrazione che si può lottare senza eliminare gli avversari. Alla fine il 7° posto è meritato.
In discesa
Lewis Hamilton. Oggi abbiamo visto la versione peggiore dell’anglocaraibico. Non riesce nelle prove libere a provare la vettura nei long run e lo sconta in gara. Mai performante, prova a lottare, ma non è veloce e consuma le gomme più degli altri avversari diretti. Nel finale non riesce con gomme Super-Soft a superare le Toro Rosso. Finisce la gara in difficoltà, avendo raccolto un pezzo di erba sintetica che gli compromette l’aerodinamica. Ma il fatto sulla prestazione complessiva è praticamente irrilevante. E’ fuori definitivamente dalla lotta per il mondiale.
Fernando Alonso. In prova non ottimizza al meglio la prestazione. In gara parte bene ma non riesce mai, dopo aver superato Hamilton, ad essere efficace. Prova un paio di volte ad avvicinarsi a Webber, ma non è giornata. La vettura del compagno di squadra è più veloce e questo è un dato allarmante. Il volto di Fernando sul podio è la sintesi perfetta. La festa è finita. Ma era finita già in Giappone.
Paul Di Resta. Sono due gare che lo scozzese non è più efficace, a differenza del compagno di squadra che sta capitalizzando al meglio il potenziale della vettura. Conclude la gara nelle posizioni di rincalzo. Gara davvero anonima.
Michael Schumacher. Sperava e speravano in molti in una gara migliore, con una Mercedes che, a detta dei piloti, prometteva bene per la gara. Mai veloce, non riesce ad avere nessun acuto.
Sergio Perez e Kamui Kobayashi. La vettura non va durante tutto il fine settimane ed i due piloti decidono di fare le veci di Grosjean. Il messicano tocca gli avversari alla prima curva. Il giapponese alla seconda curva mette fuori gara Button e Rosberg. Perez sbaglia, in concorso di colpa con il muretto, la strategia, rimanendo in pista giri di troppo con gomme ormai andate. Week end da dimenticare.
Pastor Maldonado e Bruno Senna. Vale quanto scritto per i due della Sauber con una differenza importante: almeno non fanno danni agli altri.
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