Un Brunello a 5 stelle e under 30. E’ la fotografia scattata a Montalcino, terra di un vino straordinario, capace di resistere alle bizze del meteo e raggiungere comunque l’eccellenza, valorizzando anche il ruolo dei più giovani, sempre più protagonisti tra aziende e vigne (qui il commento ai microfoni di Wine Station con Stefano Campatelli, Direttore del Consorzio). Per scegliere il nuovo vino sugli scaffali dovremmo attendere il 2017 ma intanto possiamo analizzarne le caratteristiche illustrate al Teatro degli Astrusi dall’enologo Vittorio Fiore, membro della Commissione di Appello per i vini a DOC e a DOCG dell’Italia Centrale presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nonché docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa. «I vini dell’annata 2012 – dice Fiore – hanno una notevole struttura, livelli di polifenoli molto alti e una intensità colorante molto elevata. I terreni di Montalcino, profondi e dotati di buona componente argillosa, hanno permesso di gestire al meglio la vegetazione e mantenerne il necessario equilibrio in una annata molto siccitosa e calda. La qualità dei vini del 2012 sarà di elevatissimo livello con caratteristiche ideali per il lungo affinamento previsto per il Brunello». Come previsto sono in calo i dati quantitativi: rispetto al 2011 la diminuzione si attesta sul 14%, caratterizzando la 2012 come la vendemmia dalle quantità più ridotte degli ultimo 10 anni. Grandi protagonisti i giovani: dei 250 produttori del Consorzio, 31 hanno un’età compresa tra i 22 e i 43 anni, gestiscono 26 aziende e costituiscono il “cuore giovane” della viticultura montalcinese. Complessivamente nel settore vitivinicolo a Montalcino lavorano circa 2.000 persone, considerando impiegati, operai, stagionali (che in questo settore lavorano 10 mesi su 12 l’anno). Il 27% di questi è rappresentato da giovani sotto i 30 anni. Ben il 60% dei giovani occupati nel territorio sono laureati, la maggior parte parla inglese e il 70% conosce, bene, anche una seconda lingua. Il 30% degli under 40 è già alla guida di una cantina. A Montalcino, inoltre, si è svolta anche la posa della piastrella celebrativa dell’annata 2012 e l’assegnazione dei premi Brunello Leccio d’Oro 2013. Anche quest’anno la piastrella è stata realizzata da una griffe della moda italiana: è stato infatti scelto il marchio Cruciani, del gruppo tessile Arnaldo Caprai, diventato celebre con la linea dei braccialetti
macramè Cruciani C, oggi un vero “must-have” in Italia e nel mondo. Il disegno della piastrella è costituito da una sequenza di bracciali verticali paralleli dalla tipica forma a quadrifoglio che, differenziandosi per colore, vanno a formare l’immagine di un grappolo d’uva. Il disegno è stato concepito su una matrice geometrica in analogia con il rigore meticoloso e “scientifico” sotteso al raggiungimento della perfezione dei prodotti di grande qualità, mentre la varietà dei colori che compongono il grappolo rappresenta la ricchezza di contenuti del Brunello: intensità, gioia e fragranze inaspettate, mai scontate. Un segno grafico sinuoso ed armonico sovrapposto al grappolo rappresenta e completa il tralcio di vite, rompendo lo schema geometrico e richiamando la natura e le sue forme, l’armonia e la creatività. Per l’edizione 2013 di Benvenuto Brunello il gruppo Cruciani ha inoltre creato un bracciale ad hoc per l’evento, ispirato al vino e ribattezzato “Montalcino nel cuore”. Il bracciale, realizzato in macramè nel puro stile Cruciani, raffigura infatti 6 piccoli grappoli d’uva con al centro un cuore. Il bracciale è stato donato a tutti gli ospiti che hanno preso parte alla manifestazione. Per quanto riguarda l’assegnazione dei premi Brunello Leccio d’Oro 2013, conferiti dal Consorzio ai locali che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino, quest’anno il riconoscimento è andato all’Osteria Mozza di Los Angeles per la categoria ristoranti, all’ Enoteca Cortina di Cortina D’Ampezzo per quella enoteche e all’Osteria Brunello di Milano per la categoria osterie. La giuria che ha scelto i locali è composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci e dai componenti del Comitato di presidenza Donatella Cinelli Colombini, Marco Cortonesi, Giancarlo Pacenti, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera per cui cura la rubriche “Vivi Milano”; l’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger; il Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) Antonello Maietta e il presidente del Gruppo del Gusto della Stampa Estera in Italia Alfredo Tesio.
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