Lungi dal credere di poter eguagliare la grande poesia sepolcrale, uno dei generi lirici più amati dai poeti romantici ma inevitabilmente parte dell'intera storia della letteratura mondiale, commemoro a mio modo la ricorrenza di oggi.
Il brusio dei morti
È solo il rumore della ghiaia
denti digrignati.
I sepolti reclamano
attenzione.
Marmi tutt'intorno
freddi
come l'aria che spira
e uno spiraglio di sole
quanto basta a forgiare
ombre
che lì si sentono a casa
tra gli steli dei fiori
marci, tra le corolle
appassite, tra i lumini
consumati
consumati come i corpi
lì deposti
come la terra che sostiene i passi
dei carri.
Guardano degli angeli le statue.
Il gatto osserva nero la vedova,
grosso, nutrito
di tutte le lacrime che ha visto
versate
sul suolo salato arido
scosso dal passaggio del treno
oltre il muro.
C.M.