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Il burrito è macho, il sushi gay

Da Psicologiagay
 

Le donne vanno pazze per l’insalata, gli uomini adorano le bistecche…e i gay?

La risposta a questa domanda la trovate nel libro di Simon Doonan, direttore creativo di Barneys New York, “Gay Man Don’t Get Fat“, in uscita in questi giorni.

Il burrito è macho, il sushi gay

photo credit: http://www.simondoonan.net/books/

Il libro è una parodia del bestseller Le francesi non ingrassano di Mireille Giuliano (scrittrice francese ed ex CEO di Veuve Clicquot Inc.), che spiega uno dei grandi misteri della nutrizione: il paradosso francese secondo il quale le donne francesi, nonostante i litri di vino, i chili di burro e formaggi consumati, restino magre e offre quindi consigli per mantenersi in linea.

Nel suo libro, esilarante e pungente, Doonan chiarisce le tante affinità tra i gay e le donne francesi, tra cui la capacità innata di scegliere gli accessori e l’ineguagliabile maestria nel limitare l’apporto calorico. Ma sottolinea che gli uomini gay, molto più delle donne francesi, sanno realmente condurre uno stile alimentare e di vita in grado di mantenere una linea perfetta.

Doonan non si ferma qui e fornisce un elenco completo degli alimenti gay e di quelli etero: il sushi, l’insalata e i macaron sono indubbiamente gay, mentre il cibo messicano e le bistecche sono indubbiamente etero.

Certamente un gay ogni tanto può mangiare una bistecca, ma non faccia l’errore di accompagnarla a delle troppo etero patatine, ma scelga “una più elegante, soffice e gayissima insalata“.

Al di là dello stereotipo  e della facile ironia, Doonan sottolinea come sia implicita nella nostra cultura una differenziazione tra i cibi preferiti da donne e uomini, e questo è evidente sia dagli spot pubblicitari che dalle scelte commerciali di negozi e ristoranti. David Katz dell’università di Yale sostiene in proposito che “uomini e donne differiscono fisiologicamente e di conseguenza potrebbero avere la tendenza ad accedere a diverse tipologie di cibo“.

Donan conclude il suo libro lasciando intendere che queste differenze in realtà sono poco sensate  e che la soluzione migliore sarebbe quella di mangiare “una salutare combinazione di piatti gay ed etero“, e, aggiungiamo noi, lasciar perdere distinzioni così nette basate su stereotipi e pregiudizi.


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