Entro l’estate servizi pilota di questo sistema di mobile payment verranno dislocati a San Francisco e New York, dopo il successo in Oregon, e tra le prime società a utilizzare il servizio di Google si segnalano Coca Cola, i taxi abilitati, Cvs, Jack in the Box, Sports authority e Sunoco (e non è poco!). A ruota, seppure con un gap ancora da colmare nell’ambito del mobile payment, si segnalano anche Apple (che dovrebbe integrare la funzionalità di borsellino elettronico sugli iPhone 5), Rim con i suoi BlackBerry e Nokia con i prossimi Windows Phone.
Non occorre tuttavia guardare molto lontano da casa nostra per capire come il fenomeno risulti di interesse anche in Italia. Da stime dell’Abi, i conti abilitati via “telefonino” sono 6,2 milioni, pari al 19% del totale, con una crescita del 31% rispetto al 2008 e le operazioni più frequenti via cellulare sono: le richieste di informazioni (circa 6 milioni, 130 mila delle quali relative ad operazioni di trading), le ricariche telefoniche (2,1 milioni) e i bonifici (circa 190 mila). Sulla scorta di queste considerazioni, i più importanti carrier mobili hanno fatto fronte comune per accelerare lo sviluppo della tecnologia NFC e renderla più accessibile a banche e operatori della grande distribuzione e alcuni progetti pilota sono già stati avviati anche nel nostro paese. La metropolitana, l’autobus e il tram a Milano si pagano, infatti, con il cellulare: Atm e Telecom Italia hanno presentato il nuovo servizio “Mobile Pass”. L’iniziativa, primo virtuoso esempio italiano di mobile ticketing attivo su larga scala dall’11 aprile, è basata su tecnologia a corto raggio NFC e consente ai cittadini milanesi di acquistare e convalidare titoli di viaggio direttamente con il telefonino.
La frontiera è già tracciata, ma – senza catastrofismi – bisogna fare attenzione ai potenziali pericoli che si profilano all’orizzonte: da un lato la necessità di garantire la sicurezza delle mobile transactions, dall’altro l’esigenza di assicurare il corretto trattamento dei dati personali degli utenti. La tecnologia NFC, infatti, consente la mappatura delle abitudini di acquisto, nonchè la geolocalizzazione dell’utilizzatore, tutti dati questi che, in ragione dell’indubbio valore che ricoprono, dovranno essere debitamente trattati.
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