A qualcuno basta una tazzina dopo pranzo, per il suo buon sapore di fine pasto. A qualcun altro, invece, ne serve una bella razione appena svegli, e poi ancora a metà mattina, dopo mangiato e a metà pomeriggio. Insomma, ciascuno ha il suo modo di consumare il caffè, per piacere o per tirarsi su.Da alcune ricerche si tende a datare la scoperta del caffè attorno alla metà del IX sec. in Etiopia, Altipiano Abissino, dove i nomadi preparavano un decotto di frutti rossastri raccolti da arbusti. Il liquido ottenuto, utilizzato come rimedio energetico e stimolante, era diverso dalla bevanda che conosciamo oggi. Agli inizi il caffè era consumato prevalentemente nell’ambito di cerimonie religiose o per finalità terapeutiche.Questa bevanda calda e forte era assai gradita dai mussulmani anche durante il Ramadan, il mese nel quale i fedeli digiunano dall’alba al tramonto.In seguito al grande successo della bevanda i luoghi della sua somministrazione si ampliarono. Dalle minuscole e popolari botteghe di caffè, ai crocevia delle strade dove dei venditori ambulanti la preparavano su piccole lampade ad alcol.
Le classi più agiate preferivano invece consumare il caffè a casa propria, preparandolo con chicchi macinati, acqua bollente, e l’aggiunta di spezie quali cardamomo, cannella o chiodi di garofano.
Buon Caffè a tutti...