Magazine Racconti

Il caffè della mattina

Da Flavialtomonte

Con le mani intorpidite dal sonno, stringo la moca mentre una parte del caffè si spolvera silenziosamente nel lavandino, sulle forchette, accanto ai bicchieri e i cucchiaini da lavare, ai quali si sarebbe sommata l’ennesima tazzina. Un giorno di quelli che cominciano col sole in faccia, e si concludono con due sputi in un occhio destinati a moltiplicarsi rumorosamente come a dirti “Spostati da lì, non vedi che sta piovendo?”. Quasi come se non te ricordassi ci pensi due volte a dire che d’altronde “siamo a marzo”. Ci pensi bene perché a dire marzo potrebbe scapparti di dir qualcos’altro. Manzo per esempio. Pensa se i mesi avessero il nome di un alimento. Molto probabilmente gli alimenti si chiamerebbero in altro modo, ma esistono già altre parole omonime distinguibili soltanto da un accento. E se sbagli quello, è la fine.
“Lo so che è dura ma un po’ alla volta, accètta!”
“Non posso, non ho l’accétta per farlo.”

Il caffè della mattina


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines