Avvertenza: questo non è un post sulle infinite e meravigliose sensazioni che regala un buon caffè, anzi è proprio l’opposto. I contenuti potrebbero essere non adatti a un pubblico di minori non accompagnati dai genitori.
Senza scadere nella banalità, cominciamo col dire che quello del caffè è un rito quotidiano (in molti paesi più che in altri), che serve a ridarti la carica quando stai per prendere inevitabilmente sonno dopo pranzo, o ad accompagnare quattro chiacchiere con un amico.
Tutto bello, tutto giusto, sempre che non ci sia il Caffé Impestato.
Andiamo alla radice: Cosa significa “caffè impestato”.
Considerato il fato che “impestato” vuol dire: o con la peste o contaminato con brutti odori e/o aromi, possiamo affermare con spavalda certezza, senza paura di sbagliare, che il caffè impestato è quel caffè che ti fa pentire di averlo bevuto, facendoti -nel contempo- raggrinzire le labbra, lacrimare gli occhi e lasciandoti con una sensazione di desolazione nel cuore e odio verso il mondo.
Il caffè impestato è questo e molto altro.
A tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di bere un caffè di questo tipo.
Peggio ancora! a tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di preparare un caffè di questo tipo.
Una volta mi capitò una cosa bruttissima che non auguro a nessuno…o forse solo ai miei nemici più cattivi: bere un caffè che oltre ad essere impestato (guardate con quanta scioltezza uso, ormai, con voi questo termine!) era anche amaro. Vi basti sapere che per trattenere le lacrime dagli occhi mi sono uscite dalle orecchie.
Le cause:
le cause sono diverse e di sicuro non potrò citarle tutte, anche perché cambiano da persona a persona e da moka a moka, e sono:
-caffè dalla miscela poco raccomandabile con all’interno perfino gatti di polvere e peli ascellari
-moka ormai usurata nonché rosicchiata dai topi e da altri allegri roditori
-gommino della moka consumato (ragazzi il gommino va pulito e cambiato!)
-troppo caffè nel filtro incui si mette il caffè (si schiaccia solo leggermente in cima è inutile che premete, non date vita a sfide tra il cucchiaino e voi)
-troppa acqua (Dio benedica la valvola segna livello-acqua)
-troppo tempo sul fuoco perché il caffè stenta ad uscire, nonché ricorso a trucchi del mestiere come il mettere la moka sotto un getto di acqua fredda e riposizionalrlo in modo scaltro sulla fiamma (in effetti a volte funziona).
In più ci sono persone che affermano di non saper fare il caffè: diffidate, lo dicono solo per avere una scusa pronta nell’eventualità di un caffè impestato.
I rimedi:
mi spiace dirlo, anzi scriverlo, ma per il caffè impestato non ci sono rimedi.
Massimo massimo, si può aggiungere un goccio di latte per coprire il sapore di morte e desolazione. Ma di più non si può fare.
Quando mi capita, io faccio sempre così anche perché mi dispiace buttare il caffè per rifarne un altro. E poi mi scoccio pure.
Il peggio del peggio, rimane la situazione in cui sei a casa di qualcuno, il caffè fa schifo ma sei costretto a berlo.
Anche in questo caso non ci sono rimedi: fingete, fingete, fingete.
Prevenire è meglio che curare, se sapete di aver a che fare con una persona che non ha dimestichezza con queste cose proponetevi voi per preparare il caffè anche se siete ospiti, quindi prontezza di riflessi ed eventuali scatti felini per strappare dalle mani del padrone di casa la moka urlando (ormai con l’affanno e tutto di un fiato): “nontipreoccuparelofaccioio!!”
Se non usate da molto tempo una moka, e volete riutilizzarla MI RACCOMANDO fate prima un caffè a vuoto. Anche con un solo cucchiaino di caffè, giusto per far preparare psicologicamente la moka al fatto che dovrà essere utilizzata. Se non lo fate sappiate che il caffè farà pietà e che i vostri ospiti vi odieranno a morte, per sempre, senza possibilità di redenzione alcuna nei secoli dei secoli.
Amen.
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