Il caffè vi rende nervosi? Vi dà fastidi allo stomaco? Lo prendete, come faccio io, solo per sembrare vivi e non cadere addormentati davanti a chi vi parla? Cercate di berne il meno possibile o addirittura di eliminarlo dalla vostra dieta? Male. Molto male.
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche di Milano ha pubblicato su Annals of Oncology un articolo che dovrebbe farci considerare questa bevanda in modo diverso. Hanno infatti effettuato una meta analisi di numerosi studi osservazionali da cui emerge che bere dosi moderate o elevate di caffè riduce del 36% il rischio di tumori della cavità orale e della faringe. Secondo gli autori, inoltre, il caffè avrebbe un’azione protettiva contro la cirrosi epatica e i tumori del fegato, dell’endometrio, del colon e del retto.
Non sono ancora completamente chiari i meccanismi biologici alla base di questi effetti benefici, ma è noto che il caffè contiene sostanze antiossidanti e antimutagene.
Dunque, impariamo ad apprezzare il caffè, concediamoci il piacere di gustarne profumo e sapore, senza però arrivare a quel che faceva Voltaire: “Bevo quaranta caffè al giorno per essere ben sveglio e pensare, pensare, pensare a come poter combattere i tiranni e gli imbecilli”. Anche perché contro tiranni e imbecilli la lotta è impari e, come si può capire guardandoci intorno, del tutto inefficace. Ahimé.
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