Se Adriana Karembeu è salita sui podi più alti indossando il caftano marocchino e Susan Sarandon lo ha indossato alla premiazione del Festival del Cinema di Marrakech, quest’ultimo ha influenzato non poco il mondo delle nuove tendenze che sposa una moda che arriva da lontano, la tradizione che impone le sue origini tramandandole da secoli. Il caftano marocchino unito alla fantasia di bravi stilisti, accorpa la fantasia e il capriccio, allaccia la magia allo charme tutto orientale e coniuga la seduzione ad ogni epoca. La tradizione flirta con l’uptodate, l’audacia si mixa al modernismo orientale, i tagli sposano i corpi, i ricami si uniscono ai tessuti e i colori creano miracoli prodigiosi. Le donne sono entusiaste, gli uomini attratti. Il caftano è una eredità di generazioni fieramente indossato in tutte le cerimonie marocchine; fidanzamenti, matrimoni o ancora battesimi, sono occasioni dove l’indumento esprime al massimo la sua eleganza e la sua bellezza. I differenti tagli poi sono fonte di una gioia immensa per i sarti e per chi indosserà il capo. Si può scegliere il “laaroussa“, sublime la “nfissa“, sotto lo sguardo attento e preciso della “Khayata“. È l’abito di base della donna marocchina che soddisfa appieno la femminilità che si è impadronità, oramai da decenni, delle donne del Paese. Dal tempo dei Romani, il caftano ha percorso un lungo cammino ed elesse domicilio in Marocco; è oramai parte integrante del Patrimonio Nazionale e conferma giorno dopo giorno la sua posizione di leader quando si parla di eleganza e di maestosità orientale. Gli stilisti non centellinano sull’immaginazione e la creatività quando si tratta di creare nuove tendenze, tagli particolari e tessuti. Tessuti che spaziano dal satin duchessa, passando per taffetas, shantung di seta, organza, sino ad arrivare a preziose tessiture in oro damascate. Anche per i ricami vi è l’imbarazzo della scelta; è un mestiere antico, che si va perdendo e che richiede maestria, colpo d’occhio e un gusto eccelso per i particolari anche minimi. Oggi è chiaro un ritorno alle antiche “broderie“, sovente con ramages di fiori che si chiamano “Jarda” (giardini), ricamate quasi sempre a livello del decolletté e che necessità di una enorme combinazione di colori e di toni. Se il caftano marocchino colpisce di meraviglia chi lo osserva, la sua creazione non è cosi’ semplice come sembra. Dal taglio alla couture, passando per i ricami, questa ottava meraviglia del mondo esige arte e mestiere. Per fare tutto questo i sarti devono essere minuziosi e l’applicazione e la perfezione sono strumenti indispensabili. In effetti lo “Izar“ che avvolgeva il corpo con un piccola cintura al tempo dei Romani non ha più niente a che vedere con l’industria attuale della alta sartoria tradizionale marocchina. Per la creazione è indispensabile una buona mano d’opera ma la scelta del tessuto è quella che decide il modello e la vestibilità finale. Nella medina di Marrakech si trovano ancora dei bambini che aiutano i loro genitori durante la fase del ricamo; questa pratica che dura da anni implica questi giovanissimi ad apprendere il mestiere e, con le loro piccole dita possono facilmente aprire matasse di seta che si ingarbugliano e incrociare i fili di colori con una facilità estrema. Voglio ricordare il grande stilista algerino YSL, che ha presentato in tutte le sue collezioni caftani spettacolari prendendo spunto dai colori e dalla vita di Marrakech, città dove viveva e dove trovava l’ispirazione per le sue collezioni. Anche da uomo negli ultimi tempi sono sorte numerose griffes che presentano modelli veramente spettacolari, per le calde serate europee e perché no per una festa da mille e una notte dal taglio glamour. I prezzi di un caftano variano dai 600 Euro ai 1.500, secondo lo stilista. Tutto dipende dalla lavorazione e ovviamente dai ricami. Alcuni ricami sono eseguiti con fili in oro e argento quindi il prezzo aumenta notevolmente. Sono prezzi alti ma si possono trovare anche delle varianti economiche cucite dai sarti della medina, con cura eccelsa, a prezzi che variano tra i 100 e i 200 euro, quindi tutti hanno la possibilità di regalarsi un capo importante, un piacevole ricordo del Paese, uno stile di vita unico che riflette una cultura fatta anche di dettagli, di piccoli particolari, di ore passate a ricamare minuscoli fili per il piacere di guardare e farsi guardare!